Società

San Filippo del Mela, la “Gelsominaia” per riqualificare gli spazi comunali

SAN FILIPPO DEL MELA – Il progetto “Urban Art per San Filippo del Mela” portato avanti dalla Pro Loco San Filippo del Mela, ha come obiettivo quello di ridare vita e quindi interesse, su frazioni del territorio disagiate, per riscoprirne le origini, attraverso un linguaggio contemporaneo.

In questo caso nell’area verde di Archi, una frazione conosciuta per la presenza di grandi industrie, c’è la volontà di riqualificare lo spazio comunale. Gli interventi artistici, come il lavoro ultimato dall’artista Andrea Sposari, potranno contribuire a ridare decoro.

L’impegno civico della Pro Loco San Filippo del Mela

“Il mutare della città fa emergere l’esigenza da parte delle amministrazioni e di coloro che governano il territorio di dotarsi di nuovi strumenti più appropriati per rispondere alle domande che la città esprime – scrivono dall’associazione Pro Loco San Filippo del Mela –. La natura complessa dei problemi della città contemporanea fa sì che le risposte vengano cercate al di fuori degli strumenti tradizionali di pianificazione. Ciò che le città chiedono oggi è una maggiore vivibilità, la possibilità di usufruire degli spazi pubblici, la partecipazione degli abitanti dei quartieri nei processi di riqualificazione e più in generale nei processi di trasformazione urbana”.

Grande merito ad amministrazione comunale e alla volontà del primo cittadino, avvocato Gianni Pino, di credere in questo progetto di riqualificazione urbana per valorizzare le risorse umane del territorio e di credere nella forza dell’arte.

L’opera “Gelsominaia” di Andrea Sposari

Lo spazio pubblico di proprietà comunale è centrale tra due edifici privati. Su uno di essi, di proprietà dell’ingegnere Saporita, si è realizzato il lavoro di street art dal titolo: “Gelsominaia”, finanziato tramite bando di democrazia partecipata del Comune di San Filippo del Mela.

Coordinatore e autore del progetto, il presidente della Pro Loco San Filippo del Mela Matteo Dragá, e stato fortemente stimolato dal talento naturale di Andrea Sposari (Spos.Art) e da Federico Maio e Carmelo Cambria per Ventitreesimastrada che hanno registrato ogni dettaglio, fotografato ogni passaggio della costruzione di questa opera murale.

L’artista ha lavorato su una foto della signora, una donna che viveva ad Archi, nella casa accanto al palazzo oggetto dell’intervento artistico. Per l’associazione lei è un simbolo, ma soprattutto un omaggio per le donne che hanno lavorato nei campi di gelsomino, prima degli insediamenti industriali. L’arte invita a non cancellare il passato, fornisce messaggi e restituisce bellezza, soprattutto dove l’uomo ha fatto più danni.