Corse clandestine, ritrovato cavallo morto in aperta campagna

E’ un’amara storia di corse clandestine e maltrattamenti animali quella che si cela dietro al ritrovamento di un poderoso cavallo, brutalmente lasciato morire in Contrada Cina, a San Filippo Superiore, in una zona di aperta campagna.

Forse una gara andata male, forse un malore improvviso o un traguardo mai raggiunto. Quando gli agenti del Nucleo Decoro hanno raggiunto il posto segnalato, il cavallo era già morto da almeno sette giorni. Nessun microchip addosso né alcun segno di riconoscimento, come constatato dal veterinario, solo qualche ferita ed ematoma. Toccherà adesso agli uomini guidati dal comandante Biagio Santagati ricostruire e far luce sull’intera vicenda. Intanto le operazioni di smaltimento della carcassa sono passate nelle mani di Messinambiente.

Una lunga tradizione, quella delle corse clandestine di cavalli, profondamente diramata e consolidata nel territorio messinese, le cui zone predilette rimangono da sempre Giostra, Gravitelli, Maregrosso e San Filippo.

Soltanto nell’aprile 2011 una vasta operazione condotta dai carabinieri, ricordata come “Pista di Sabbia”, condusse all’arresto di 20 persone intrigate a vario titolo nel business delle scommesse clandestine sulle corse. Una catena di organizzatori, cassieri, drivers e semplici spettatori, i cui soldi e le cui nottate ruotavano attorno alla fortuna di quattro zoccoli, a quei cavalli dopati e lanciati all'impazzata fino all'estremo respiro. (Veronica Crocitti)