Punto nascita Papardo a rischio chiusura. Serve Conferenza di Servizi

Il decreto assessoriale prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno. Il Papardo ne conta circa 600, eppure rischia ugualmente l’abolizione. A riportare alla luce la vicenda è il consigliere comunale Claudio Cardile, che ha scritto al sindaco Accorinti ed all’assessore Mantineo, chiedendo l’immediata apertura della Conferenza dei Servizi.

Il timore è che si possa ripetere un altro caso “Margherita”, dopo la delibera di trasferimento della risonanza magnetica ad alto campo all’ospedale di Barcellona. Anche per questo caso, Cardile chiede l’intervento del Comune: “L’argomento – scrive – deve essere preventivamente discusso con tutti gli “attori” interessati della questione al fine di trovare una soluzione ottimale e condivisa ed evitare l’ennesimo spreco di denaro o peggio la perdita di strutture sanitarie di estrema rilevanza per la nostra già martoriata città”.

La richiesta del consigliere Cardile, dunque, è che il Papardo venga escluso dal decreto di chiusura dei punti nascita: “Entrambi gli Ospedali, Piemonte e Papardo, ancorché dal punto di vista burocratico costituiscono un’unica azienda, rientrano comunque nei criteri definiti dal decreto assessoriale facendo registrare, rispettivamente, circa 1000 e 600 parti l’anno (non si parla certamente di numeri da paesini di montagna), e rappresentando, entrambi, presidi strategici e di livello; sarebbe pertanto una follia far chiudere i battenti anche solo ad uno dei due punti nascita”.