Morte Daniele Santamaria, processo a luglio per 2 medici e un infermiere

Si celebrerà il processo per individuare le responsabilità della morte di Daniele Santamaria, l’ex guardia giurata del villaggio Mattotti morto il 21 aprile 2012 al Papardo. Il Gup Daniela Urbani ieri ha rinviaro a giudizio i sanitari Corrado La Manna, Marco Costa e Tindro Impalà, accusatu a vario titolo di falso aggravato in atto pubblico, favoreggiamento e omissione di atti di ufficio. I tre dovranno presentarsi davanti ai giudici della I Sezione del Tribunale Collegiale il prossimo 16 luglio.

I medici e l’infermiere erano stati inizialmente prosciolti, nel 2013, in udienza preliminare. A dicembre scorso la Corte di Cassazione ha annullato la decisione del GUP e ieri si è celebrata la nuova udienza preliminare, nel corso della quale l’accusa, rappresentata dal PM Alessia Giorgianni, ha contestato anche il reato di omissione di atti d’ufficio perché secondo l’accusa le falsità, già contestate agli imputati, sarebbero state strumentali a nascondere le omissioni di attività terapeutiche a beneficio del paziente.
Sostanzialmente i tre avrebbero alterato la documentazione medica, e poi mentito ai carabinieri per salvare i colleghi, sui tempi e le modalità di primo soccorso di Santamaria..

Subito dopo la sua morte, infatti, la moglie e la figlia diciottenne hanno presentato un esposto – assistiti dagli avvocati Diego Foti ed Enrico Basile – lamentando il fatto che, secondo loro, l’uomo aveva atteso troppo prima di essere visitato. Santamaria era al pronto soccorso del Papardo alle 4,20 accompagnato dal padre.

Accusava forti dolori al braccio sinistro ed alla spalla e –secondo quanto indicato nella denuncia- ha spiegato ai responsabili del servizio di ricezione che si sentiva male e che i dolori aumentavano e che aveva urgente bisogno di un medico. Per tutta risposta sarebbe stato invitato solo ad attendere. Dopo mezz’ora d’inutile attesa il quarantenne si era accasciato ed era morto. (Al.Ser.)