Neonato morto in ospedale, oggi l’autopsia: indagati 13 medici

Giorno chiave, quello di oggi, per fare chiarezza sulla vicenda del neonato messinese spirato al San Vincenzo Sirina di Taormina lo scorso 4 aprile. Oggi infatti il sostituto procuratore Rosanna Casabona affiderà a due consulenti medici il compito di eseguire l'esame medico legale sul corpicino del piccolo per stabilire innanzitutto l'esatta causa della morte. I periti incaricati sono il dottore Giovanni Andò e lo specialista neonatale Vincenzo Cimino.

In vista dell'autopsia, il magistrato titolare del caso ha iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di omicidio colposo, i 13 medici del Policlinico che si sono occupati del bambino.

Un atto dovuto, quello dell'avviso di garanzia, per permettere loro di partecipare all'esame medico legale con le garanzie di legge, trattandosi di un atto irripetibile ma fondamentale per la formazione delle prove che saranno poi vagliate dal giudice.

A dare il via all'inchiesta è stata la denuncia dei genitori, presentata ai carabinieri di Giardini Naxos. La madre, che ha visto spegnersi suo figlio, a neppure due mesi di vita, sotto i suoi occhi, vuole capire come è successo, malgrado l'assistenza medica di due ospedali e tre reparti. Il bimbo era nato il 14 febbraio scorso. Il 20 marzo, vendendolo respirare con difficoltà, i genitori lo hanno portato al Policlinico dove è stato ricoverato e gli è stata diagnosticata una bronchiolite.

Quattro giorni dopo è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva neonatale e 3 giorni dopo, poiché le sue condizioni continuavano a peggiorare, è scattata la corsa al reparto di cardiologia pediatrica di Taormina, dove è stato attaccato alle macchine per sostenere cuore e respirazione.

La sera del 4 aprile il piccolo si è spento. A insospettire i familiari, il fatto che al San Vincenzo Sirina i medici hanno comunicato che le condizioni del piccolo non corrispondevano a quanto emergeva dalla cartella clinica trasmessa dal Policlinico.

Alessandra Serio