Il Policlinico: Rete Ictus ferma per i ritardi dei burocrati. Inaccettabile

Quando si parla di salute il tempo non è una variabile secondaria né irrilevante. Quando il confine tra la vita e la morte è tutto in pochi minuti non si può star zitti di fronte alle lungaggini di una burocrazia elefantiaca.

Con questo spirito il commissario straordinario del Policlinico ha trasmesso una nota al Dipartimento regionale dell’assessorato alla sanità, al direttore generale Salvatore Giglione, al dirigente del servizio Emergenza-urgenza Sebastiano Lio e per conoscenza alla Procura, al Ministero della salute, al Rettore Navarra ed al Dg dell’Irccs Aliquò.

Tema del contendere la questione della rete dell’ictus e la convocazione di un tavolo tecnico che sarebbe dovuto essere urgente e che invece sembra essere finito in chissà quale cassetto.

La stroke unit e la rete per l’ictus sono argomenti di vitale importanza in tema di sanità e non possono seguire i tempi della politica e della burocrazia.

Non a caso la lettera del Policlinico inizia con una frecciata: “Egregi burocrati, ricordando che l’etimo di burocrazia è “governo delle regole”, con grande stupore ho letto la nota prot. n. 89984del 28 novembre 2017- scrive Vullo- con cui le SS. LL. rispondono alla nostra richiesta, del 7 novembre 2017, di convocare il tavolo tecnico sulla rete dell’Ictus al fine di revisionare i protocolli in essere alla luce dell’attivazione (sic), comunicataci dal dott. Sebastiano Lio”.

L’ipotesi di un tavolo tecnico era già emersa in modo chiaro sin dai mesi scorsi, anche alla luce di “frizioni” tra il Policlinico e l’Irccs-Piemonte relativamente all’attivazione della stroke unit nel presidio del viale Europa. Nonostante ciò alla richiesta datata 7 novembre il Dipartimento regionale risponde ben 21 giorni dopo e solo per comunicare che (fatto peraltro a tutti evidente sin da giorno 7) il tavolo tecnico non può riunirsi perché non c’è ancora l’assessore, dimenticando che una riunione di tipo tecnico può svolgersi in assenza dell’organo politico.

“ Lo stupore è riconducibile a due aspetti- prosegue la lettera del Policlinico- il primo è relativo ai tempi di risposta. Ventuno giorni per comunicarci che il tavolo tecnico non può essere riunito in assenza dell’Assessore. Ma, egregi burocrati, la burocrazia non serve, tra l’altro, nei momenti di assenza dell’indirizzo politico per garantire la continuità dell’azione amministrativa? Perché questa sensibilità, sull’assenza dell’Assessore, non è stata, analogamente, presente quando è stata comunicata “l’attivazione” della stroke dell’Irccs? Il secondo aspetto, ancor più grave, è relativo alla totale assenza di riferimenti all’ ulteriore nostra nota del 14 novembre 2017, con cui reiteravo la richiesta del tavolo tecnico alla luce di un episodio, formalmente denunciato dal Prof. Marcello Longo, Direttore della UOC di Neuroradiologia Interventistica, che ha visto, un paziente colpito da Ictus e ricoverato presso il presidio ospedaliero Piemonte, condotto, in modo assolutamente irrituale, in neuroradiologia interventistica, dopo tre giorni dall’evento. Non credo sia pleonastico ricordarvi che i tempi previsti per la trombolisi devono essere contenuti nelle 4/5 ore. Alla luce di quanto ricordato, è inaccettabile una ulteriore dilazione dei tempi di convocazione del tavolo tecnico, anche in considerazione che continuano a pervenire richieste, da parte dell’Irccs Bonino Pulejo, di convenzione con la A.O.U. “G. Martino” che non possono trovare concretezza al di fuori di una ridefinizione della rete dell’Ictus”.

La nota conclude quindi invitando il dirigente Sebastiano Lio ad assumersi la responsabilità (che peraltro rientra tra i suoi compiti primari di dirigente regionale) sia dell’attivazione della stroke dell’Irccs, che della definizione delle modalità operative che devono disciplinare i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti: i medici di base, i presidi ospedalieri dell’ASP, il 118, e le stroke siano esse HUB o siano Spoke, senza quindi trincerarsi dietro alibi.

Alla lettera viene anche allegata (e trasmessa in Procura) una seconda nota del professor Longo che segnala alcuni aspetti legati proprio alla mancata attivazione della rete dell’Ictus.

R.Br.