Siracusano e Timbro: No a fusione con Irccs e no al declassamento del Papardo

A sostegno della battaglia contro il declassamento del Papardo in Dea di I livello e per il ritiro del ddl sulla fusione si sono schierati i due candidati di Liberi e Uguali, Maria Flavia Timbro e Gabriele Siracusano che invitano anche il sindaco ad avviare un tavolo congiunto sulla vicenda.

"Abbiamo ascoltato con molto interesse quanto emerso nel corso della conferenza stampa organizzata dalla Uil, UilFpl e Anaao Assomed in merito al disegno di legge sull’accorpamento tra Irccs e Papardo .-scrivono Siracusano e Timbro in una nota congiunta- Come già evidenziato nei giorni scorsi il diritto alla salute non è un gioco e non si può utilizzare la Rete ospedaliera come se fosse il Monopoli, spostando i presidi da una casella all’altra. Condividiamo i timori espressi dai sindacati sulla tempistica adottata per la presentazione della proposta, sui contenuti e soprattutto sulla mancata condivisione della soluzione proposta. Tra due settimane si voterà per le Politiche e un tema così delicato come quello della salute non può finire oggetto di slogan o peggio promesse da campagna elettorale. Le sorti di un ospedale che vanta un'eccellente qualità dell'assistenza e che è un presidio da tutelare nell'interesse di tutta la collettività non possono essere decise a tavolino nel corso di riunioni “per pochi intimi”, né portate avanti nel silenzio generale"

I due esponenti di LeU invitano a trovare soluzioni condivise con le parti sociali e le organizzazioni sindacali è quello che la problematica venga affrontata con la massima condivisione con le parti sociali e le organizzazioni sindacali, allargando il tavolo tecnico anche a quegli organismi di tutela dei pazienti o dei cittadini.

"Ci uniamo all’appello della Uil e dell’Anaao-Assomed per il ritiro del ddl- conclude la nota- Nel contempo invitiamo anche il sindaco Accorinti, nella sua qualità di massima autorità cittadina in materia di sanità, a convocare al più presto un incontro per porre fine ad un balletto pre-elettorale che ci preoccupa".