Tagli al 118, anche D’Alia chiede la modifica della rete ospedaliera

La vicenda del 118 di Messina, ridotto all’osso dalla rimodulazione della Rete ospedaliera, torna all’attenzione del Ministero della salute. Dopo la missione romana del sottosegretario Davide Faraone e del capogruppo Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo e del sindaco Accorinti adesso a rivolgersi al ministro Lorenzin è Gianpiero D’Alia.

In un’interrogazione l’ex ministro chiede “quali iniziative, di sua competenza, il governo intenda intraprendere per salvaguardare e implementare il servizio di soccorso 118 a Messina e provincia. E’ fondamentale sallvaguardare i livelli essenziali di assistenza alla luce delle esigenze del territorio e nel rispetto dei vincoli stabiliti dal piano di rientro dai deficit sanitari”.

Il parlamentare messinese evidenza la difficoltà della rete viaria di un comprensorio “stretto e lungo, schiacciato tra costa e montagne, con grossi centri urbani nella provincia e paesi montani, più due isole maggiori (Lipari e Salina) ad alta densità di popolazione residente che aumenta ancora di più nel periodo estivo con l’enorme flusso di turisti”.

D’Alia ricorda poi come la nuova Rete ospedaliera preveda anche presidi di pronto soccorso distanti tra loro nonché la soppressione di quello di Barcellona.

Quanto alla rete del 118, come è noto alla luce delle reiterate proteste delle scorse settimane, per quel che attiene la rete elisoccorso c’è un solo elicottero che serve principalmente le isole minori sfornite di assistenza avanzata (solo guardia medica e medico di famiglia); a Messina c’è solo un mezzo di soccorso avanzato.

“Numeri alla mano – prosegue D’Alia – nel distretto di Taormina e dell’Alcantara non è stato destinato alcun mezzo di soccorso avanzato, necessarie altre tre; a Milazzo, dove la raffineria rappresenta una struttura ad elevato rischio chimico, nessun mezzo, necessario almeno uno; a Lipari nessuno, è necessario almeno un mezzo, alla luce del fatto che si tratta di un’isola, della popolazione residente e di migliaia di turisti che arrivano in estate e la lontananza da presidi ospedalieri hub, oltre il difficile contesto orografico e climatico nei mesi invernali. Il decreto Balduzzi prevede un’ambulanza medicalizzata ogni 60 mila abitanti, parametri che vanno corretti in funzione delle esigenze della provincia di Messina”.