Messina, Procura indaga sul decesso di un neonato

Giovanni aveva soltanto pochi giorni di vita quando il suo cuore ha smesso di battere, al Policlinico di Messina, il 22 settembre scorso. Era nato al Papardo cinque giorni prima, pesava oltre cinque chili e, dopo le difficoltà del parto, le sue condizioni si sono aggravate, fino al decesso.

Adesso i genitori non riescono a darsi pace e raccontano il calvario in una mail giunta ieri in redazione. Il loro dubbio è che il piccolo potesse essere salvato, se qualcuno avesse deciso di praticare il parto cesareo alla mamma.

Ma così non è stato e adesso della morte del piccolo si occupa anche la Procura di Messina, che ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche.

La documentazione medica parla di encefalopatia ipossica-ischemica, in sostanza la mancata ossigenazione del cervello.

Per i genitori, disperati, tutto comincia lo scorso 16 settembre. La mamma è alla trentanovesima settimana di gravidanza, sta male, è diabetica e il piccolo é pesante, dà segni di sofferenza. Su consiglio del ginecologo di fiducia va al Papardo e qui viene ricoverata e preparata per il parto naturale.

Ma durante le manovre delle ostetriche, il piccolo ha difficoltà a uscire. Finalmente ce la fa, ma il cuore non batte e la minuscola testolina è tutta nera.

Da lì sono cinque giorni di calvario, tra l'ospedale di Sperone e quello universitario.

Ma il neonato non ce la fa.