Bagno di folla in difesa dell’ospedale Piemonte. Già raccolte quasi 20 mila firme

Un bagno di folla per chiedere una sola cosa: giù le mani dall’ospedale Piemonte. Lo hanno ribadito Cisl e Uil, organizzatori del corteo prima e dell’assemblea poi che si è tenuta “ai piedi” della struttura di Salita Contino che ospita gli uffici amministrativi (il salone interno era troppo piccolo per contenere tutti i cittadini partecipanti); lo hanno chiesto i politici, dal sindaco-deputato Buzzanca ai parlamentari regionali Corona (Pdl), Currenti (Fli), Picciolo, Laccoto e Rinaldi (Pd); lo vuole anche il direttore generale Armando Caruso, che ha spiegato come in itinere ci siano interventi programmati per milioni di euro; lo ha chiesto, soprattutto, la gente, che non vuole convivere con la paura di perdere l’unico ospedale del centro città. La posizione di Cisl e Uil (presenti i segretari generali, Tonino Genovese e Costantino Amato, e i segretari di Fp e Fpl, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai) è chiara: «Noi chiediamo semplicemente che vengano rispettati gli impegni assunti, né più né meno. Non vorremmo che la reale volontà della Regione e dell’assessore Russo sia un’altra».

«L’ospedale Piemonte è intoccabile», ha ribadito a gran voce il sindaco Buzzanca, mentre la folla pressava e protestava. Sindaco che, nelle vesti di deputato, presenterà un disegno di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul Piano sanitario regionale. Giuseppe Laccoto, invece, nelle vesti di presidente della Commissione Sanità dell’Ars, ha garantito l’impegno a far mantenere all’assessore regionale Russo la parola data (e controfirmata). Proprio dalla commissione chiederanno di essere ascoltati Cisl e Uil alla presenza di Russo, al quale consegneranno le firme raccolte con una petizione che è già a quota 18-20 mila.

Ai margini dell’adunanza il comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” è riuscito a strappare un chiarimento ed una promessa a Laccoto. «Se esistono 12 milioni di euro – ha affermato il Comitato – spendibili per la messa in sicurezza dell’ospedale Piemonte, perché non reperirli in tempi brevi dall’articolo 20 citato dal presidente Laccoto? A questo punto, è necessario tenere alta l’attenzione sull’operato dell’assessorato regionale alla Sanità. In questo momento, parliamo in qualità di commissione tecnica nominata dall’assessorato competente. Per questo, andremo a Palermo per chiedere contezza di queste risorse finanziarie e per portare avanti il percorso iniziato ad agosto con l’assessore Russo che ci aveva garantito un altro incontro. Considereremo responsabili di queste fonti economiche sia Russo che l’on. Laccoto». Il quale ha ribadito ieri: «Finché sarò presidente della Commissione Sanità, l’ospedale Piemonte non chiuderà mai. Questa è una promessa. Inoltre, sono disponibili 12 milioni di euro per la ristrutturazione del presidio perché relativi all’articolo 20, a cui si può accedere».