Cardiologia a corto di personale medico, problemi per i diabetici nella farmacia ospedaliera

L'Ospedale di Sant'Agata di Militello ed i diritti dei cittadini alla salute ed alle migliori cure sono al centro di due distinte storie emerse in questo primo scorcio del mese di maggio.

Le funzionalità del nosocomio santagatese risultano dall'1 maggio ulteriormente limitate in un delicato reperto specialistico come quello della Cardiologia.

Qui il dirigente medico dell'unità dott. Aldo Merlino ha dovuto disporre per carenze d'organico visto gli appena 7 medici (ma di cui solo in 4 a garantire la totale copertura dei turni, senza dimenticare malattie e ferie arretrate) in turnazione nel reparto il passaggio dall'h24 allo stato di "reperibilità" del personale non potendo garantire la copertura attiva del servizio di guardia per i turni notturni e festivi. Una decisione comunicata al personale medico, ma anche al direttore del presidio riunito con Mistretta dott. Portera, nonché al direttore sanitario ed al direttore generale dell'ASP 5 di Messina.

Un'autentico sfregio ai diritti dei pazienti, specie per la delicatezza e la rilevanza di un reparto che è chiamato a monitorare su un'ampia platea di cittadini (oltre 80.000 residenti nell'hinterland) di un territorio, in cui vitale si rivela la tempestività di una diagnosi e di intervento sanitario.

Peraltro, proprio il reparto di Cardiologia vanta numeri elevati di pazienti già soggetti a cure e trattamenti che non di rado hanno previsto il successivo trasferimento per interventi chirurgici in altre strutture, anche parecchio distanti dal presidio nebroideo tra notevoli disagi anche per i trasporti.

Un reparto quello di cardiologia che nel tempo avrebbe meritato un potenziamento della sua struttura sia nella componente medica, ma anche in quella delle attrezzature strumentale che spesso ha costretto l'ampia utenza a lunghe attese e continue peregrinazioni.

Senza dimenticare le limitazioni dei posti letto, già tagliati, e la lunga e fin qui vana attesa per l'attivazione dell'UTIC – l'unita di terapia intensiva cardiologica, in ultimo sarebbero dovuti essere appena due posti letto – da tempo attesa e promessa non molti anni addietro durante una inaugurazione del reparto da parte dell'ex ministro della salute Francesco Storace, ma poi dirottata in esclusiva al presidio ospedaliero del "Barone Romeo" di Patti.

Una situazione che si unisce ad un disagio lamentato quest'oggi da diverse persone, tra cui Rosy Caiola, presidente di una locale associazione per i diritti dei diabetici, presso la locale Farmacia Ospedaliera che si erano recati nei locali per ritirare un kit composto da un microinfusore d'insulina e da catetere e siringhe, e dovendo riscontrare l'assenza del materiale terapico che si protarrebbe già da alcuni giorni, hanno persino chiesto l'intervento dei Carabinieri.

(Giuseppe D'Amico)