Tir in città: le richieste del comitato pendolari dello Stretto

Fuori i tir dalla città. Frase sentita e risentita senza risultati. Ora, sulla questione, interviene ancora il presidente del Comitato Pendolari dello Stretto, Pietro Interdonato.

La richiesta del Comitato al commissario straordinario di Messina, Luigi Croce, è sempre la stessa, vietare il transito dei mezzi pesanti in città, “quantomeno nella fascia oraria dalle ore 7 alle ore 22 – si legge nella nota – ed in particolare sul viale Boccetta e sul viale Europa, sollecitando Rfi a predisporre il transito delle merci su rotaia”.

Conseguentemente a ciò, Interdonato ha chiesto al ministro dei trasporti che la concessione per gli approdi di Rada San Francesco e per il terminal Tremestieri, in scadenza rispettivamente nel 2013 e nel 2014, non venga rinnovata.

La richiesta è la stessa di quella avanzata dal comitato “La nostra città” nei giorni scorsi. Comitato che oggi pomeriggio, anche per questo venerdì, sarà in via La Farina, di fronte all’Istituto Nautico, per ricordare Natale Lembo, ultima vittima del traffico pesante cittadino e per protestare poiché a tre settimane dall’evento nulla è cambiato.

Interdonato interviene anche sulla difficile situazione dei 69 lavoratori marittimi della Caronte&Tourist a rischio posto di lavoro, chiedendo al ministro del lavoro di accertare eventuali violazioni di legge per quanto riguarda “il rispetto delle forme contrattuali del lavoro marittimo subordinato, la corresponsione sulle retribuzioni di contributi previdenziali e le ritenute fiscali nelle misure di legge, il rispetto delle normative di sicurezza della salute dei lavoratori in particolare per l’emissione di rumore e di polveri sottili all’interno delle navi”.

Anche per Bluferries il Comitato Pendolari dello Stretto chiede all’Agcm – Autorità garante della concorrenza e del mercato, chiede che venga accertata “la violazione delle regole di mercato e concorrenza e l’abuso di posizione dominate per l’accordo con Bluferries sul costo del biglietto per l’attraversamento dello Stretto, sulla maggiorazione nell’ipotesi in cui il biglietto abbia validità superiore a tre giorni e soprattutto sul nolo di tre navi che risultano di proprietà di Amedeo Matacena tenute ferme nei porti di Messina e Reggio Calabria per evitare la libera concorrenza”.