Ato in liquidazione ma della Srr nessuna notizia, le conseguenze potrebbero essere gravi

Secondo le disposizioni date dalla Regione, le Ato siciliane poste in liquidazione dovrebbero cessare le loro attività il prossimo 30 settembre. Il termine in realtà era stato fissato a marzo scorso, una proroga aveva concesso qualche mese in più. Tolte le Ato nasceranno le Srr, alle quali spetterà la gestione del ciclo rifiuti. Se però in molte zone della Sicilia le nuove società sono già pronte per iniziare le attività, a Messina e provincia è ancora tutto fermo. Considerato che il 30 settembre è vicino qualche perplessità potrebbe anche sorgere. A sollevare dubbi e interrogativi è il sindacato Fiadel che si sofferma ad analizzare quali potrebbero essere le conseguenze di una sorta di limbo in cui si andrebbe a finire in attesa della costituzione della Srr.

Il sindacato si sofferma intanto sui contratti, sia dei lavoratori Ato3 che quelli di gestione, quindi Messinambiente, scadono il 30 settembre e dunque dal 1 ottobre potrebbe profilarsi un’emergenza occupazionale, anche se non si potrà certamente interrompere il servizio di raccolta e gestione rifiuti quindi a quel punto potrebbe essere il Comune a gestirlo in modo diretto fino a quando non ci sarà il nuovo organismo. Il sindacato sottolinea che nessuna delle scadenze che la Regione aveva fissato è stata rispettata. Dunque rivolge una serie di domande alle amministrazioni, sia comunale che provinciale (ormai commissariata), sia a quella regionale.

Il Fiadel chiede dove sia finito l’intervento sostitutivo della Regione, il perché non siano stati adottati i provvedimenti dell’Assessorato, il perché alcuni Presidenti delle Province e Sindaci dei Comuni non hanno ottemperato all’obbligo di Legge di costituzione delle Srr.

“E’ del tutto palese ed evidente che il mancato rispetto dei termini di Legge produrrà non solo gravissime inefficienze nel sistema di raccolta ma anche gravi danni erariali a carico esclusivamente degli Ambiti inadempienti, per effetto dell’inevitabile impennata dei costi del servizio, a quel punto senza alcun controllo, causata dalla voluta gestione emergenziale del ciclo dei rifiuti, peggiorando ancor più la disastrata situazione economica dei Comuni. A questa problematica si aggiunge l’emergenza occupazionale che scoppierà, sicuramente, a partire dal 1° ottobre 2013 per effetto del mancato rispetto dell’obbligo di trasferimento alle Srr di tutto il personale impegnato nella gestione dei rifiuti. A ciò si aggiunge anche il grave problema dell’impiantistica sia di smaltimento (discarica) che di trattamento (raccolta differenziata); senza Srr tutto finirà in discarica per mancato avvio alla differenziata, con inevitabili maggiori costi a causa del considerevole aumento della eco-tassa per mancato raggiungimento dei parametri di raccolta differenziata oltre ai maggiori (costi di raccolta e smaltimento”.

“A partire dal 1° ottobre chi effettuerà o potrà effettuare il servizio? Chi trasporterà i rifiuti in discarica? Che fine faranno i dipendenti A.T.O. e Messinambiente (in tutto circa 600, oltre rispettive famiglie, solo nel Comune di Messina)? Sembra che le Amministrazioni Provinciale e Comunale stiano sottovalutando la gravità delle problematiche, fatto che ci porterà, inevitabilmente e di qui a qualche giorno, all’ennesima emergenza rifiuti”.

Il sindacato aspetta risposte. Nel frattempo è pronto ad accertare le specifiche responsabilità attraverso segnalazioni e denunzie agli organi preposti.

F.St.