Attualità

Scaletta e Giampilieri, il giorno della memoria nel “Ground zero” dell’alluvione del 2009

di Carmelo Caspanello
SCALETTA ZANCLEA – L’1 ottobre è il giorno del ricordo. Il tempo, soprattutto per chi ha perso qualcuno, sembra essersi fermato a quel pomeriggio del 2009. Il cielo si tinse di giallo, divenne cupo e d’improvviso fu l’inferno. Un inferno d’acqua che semino distruzione e morte: 37 vittime tra Giampilieri e Scaletta di cui sei dispersi. Sono trascorsi 14 anni. Laddove sorgeva il palazzo di quattro piani divenuto la tomba di diversi scalettesi, ora c’è una piazza con un monumento eretto in memoria di chi in quella tragedia ha perso la vita. Una corona d’alloro copre i nomi incisi sulla lapide. E’ stata deposta dal sindaco, Gianfranco Moschella. Siamo in piazza Foraggine, il “Ground zero” della tragedia. Il punto d’arrivo del corteo aperto dal gonfalone del Comune, che ha preso il via dalla chiesa della Madonna del Carmelo, dove è stata celebrata la Santa Messa in suffragio delle vittime, presieduta dal parroco, padre Gianfranco Pistorino, alla presenza di autorità civili e militari. Vengono scanditi, uno ad uno, i nomi delle vittime. In particolare quelli di Santino Bellomo, Carmelina Cacciola, Carmelo Ricciardello, Ketty De Francesco e Alessandro Sturiale. I loro corpi, travolti dalla furia delle acque dei torrenti Divieto e Racinazzi non vennero mai più ritrovati.
Il sindaco, nel 2009, era il dottore Mario Briguglio. E’ stato primo cittadino di Scaletta dal 2003 al 2013. Nel 2007 aveva vissuto un evento meteo simile (non ci scapparono i morti, però). “Nulla comunque – esordisce Briguglio . rispetto a quanto sarebbe accaduto l’1 ottobre di 13 anni fa. Indescrivibile. Una furia della natura mai vista prima”. Cosa si sarebbe potuto fare per evitare quella catastrofe? “Quell’evento fece da spartiacque. Era imprevedibile”, risponde l’ex sindaco. Che finì sotto processo, per 10 lunghi anni. Condannato a 6 anni in primo grado ed assolto in secondo ed in Cassazione.
“Due lustri da incubo, ricorda”. In merito agli interventi da fare, l’ex amministratore punta i riflettori verso la foce del torrente Foraggine: “Auspico possa essere realizzato un ulteriore ampliamento del greto all’altezza della foce”. In tanti, anche dai paesi vicini, hanno partecipato alle la giornata del ricordo e del cordoglio. A Scaletta Zanclea come a Giampilieri, dove le vittime dell’alluvione sono state ricordate in piazza, alla presenza del sindaco Federico Basile, dinanzi alla lapide in cui sono scolpiti i nomi di ognuno di loro. Qui, come a Scaletta, nessuno ha dimenticato. In entrambi i luoghi tante opere sono state realizzate per far fronte al grave dissesto idrogeologico. Sono più sicuri. Si è tornati a vivere. Ma la ferita, nel cuore delle rispettive comunità, è ancora aperta.