Le ditte del post alluvione aspettano ancora i pagamenti. E da ieri sono in protesta

Ci risiamo. Non è passata nemmeno una settimana dal secondo anniversario dell’alluvione del 1. ottobre 2009 ed un problema che si trascina sostanzialmente da allora continua a manifestarsi, nonostante le promesse e le rassicurazioni del caso. Le ditte che due anni fa hanno lavorato nel fango e tra le macerie hanno comunicato che da ieri a Scaletta Zanclea, in uno dei punti clou, il torrente Racinazzi, stanno manifestando ad oltranza per il mancato pagamento del saldo di quanto dovuto proprio per i lavori di messa in sicurezza durante l’alluvione. «Siamo disperati – si legge in una nota-appello – abbiamo ricevuto solo un acconto un anno fa e una promessa dal presidente della Regione ai primi di maggio, quando volevamo bloccare il giro d’italia. Abbiamo allestito una baracca e passeremo le giornate e le notti ad aspettare che qualcuno si scomodi dalla propria sedia per darci risposte concrete». Addirittura due giorni fa uno dei soggetti interessati, comunicano le ditte, «in preda alla disperazione stava per compiere un gesto estremo».

E così mentre ieri sera il capo della Protezione Civile e le alte autorità erano «al teatro Vittorio Emanuele a sfilare» (c’era la proiezione del film di Marco Dentici dedicato proprio all’alluvione), «noi invece passeremo la notte all’adiaccio. Film, mostre, “stupidaggini” (nella nota si usa un altro termine, ma il senso è questo, ndr) varie, della realtà non gliene frega niente a nessuno. Ad alcuni di noi ,che siamo del luogo, toccherebbe una medaglia al valore per le vite salvate e per le notti passate a scavare nel fango». E invece oltre un acconto ed una promessa, sbandierata come fatto concreto da Lombardo una settimana, rimane poco o nulla. A due anni da un disastro che continua a provocare effetti.