Riqualificata di recente, già “nascono” pedane abusive ad hoc per le due ruote

Decisamente scomodo sfrecciare su due ruote lungo la scalinata. E cosa importa poi se la scalinata in questione è opera di prestigio dell’arredo urbano? Perché appuntarsi su dettagli come il valore storico o il pregio artistico? E ancora, il recente restauro in cui le già magre risorse dell’Amministrazione sono state profuse, può mai essere di ostacolo a una soluzione rapida ed efficace del problema?

La risposta ad ogni dilemma sembra essere stata trovata dai soliti vandali. Forti di un ragionamento spicciolo da bar e armati di qualche mattone e un po’ di cemento, le sempreverdi figure del folklore cittadino hanno deciso che, sì, un piccolo scivolo parallelo alla gradinata poteva ben essere messo su. Alla buona, certo. Senza soffermarsi su marginali dettagli come il decoro estetico o l’armonia dell’insieme. Che poi, si sa, Messina è la città del fai da te.

Un filone di pensiero che sembra aver guidato anche la mano degli improvvisati architetti-progettisti-costruttori della pedana rustica murata tra un gradino e l’altro della scalinata Santa Barbara. Evidentemente insufficienti, per questi illuminati dell’edilizia, gli interventi di riqualificazione che da poco erano stati ultimati nell’ambito del “progetto manutenzione straordinaria e riqualificazione urbana delle piazze storiche del Comune di Messina” che aveva ricompreso anche opere di messa a nuovo della piazza San Rocco di Faro Superiore, della piazza Chiesa Madre al villaggio Santo e di piazza Unità d’Italia.

Ma niente paura. Già colmate queste non calcolate lacune progettistiche. Persino una casupola a colorare la grigia monotonia della barbosa scalinata. Una costruzione di plastica e lamiere accostata al costone che sormonta la gradinata, del tutto in linea con lo stile patchwork della città. Solo adesso i lavori possono dirsi compiuti.

(Sara Faraci)