La Cassazione ha deciso: tornano ai domiciliari Sauta e Capone

Ennesimo ribaltamento di fronte al processo "Corsi d'oro" sulla gestione dei fondi destinati alla formazione professionale. L'ex assessore comunale Melino Capone e l'ex consigliere comunale Elio Sauta, gestori rispettivamente degli enti Ancol e Aram, tornano ai domiciliari.

I due, arrestati a luglio dello scorso anno, erano stati rimessi in libertà nel gennaio scorso dal Tribunale che li sta processando, alla prima udienza. Decisione che non era piaciuta alla Procura, che aveva chiesto e ottenuto dal Tribunale della Libertà il ripristino della misura cautelare. La decisione di quest'ultimo collegio non è peró direttamente operativa, ma va prima al vaglio della Suprema Corte. E proprio i giudici di ultimo grado, la VI Sezione, rigettando l'appello dei difensori dei due, gli avvocati Alberto Gullino e Marcello Scurria, ha reso operativa l'ordinanza del Riesame. La Cassazione ha invece accolto il ricorso dei legali di Natale Lo Presti, Graziella Feliciotto e Natale Capone, per i quali era stato disposto l'obbligo di dimora: annullamento con rinvio. Si tornerà a discuterne in udienza a Messina, cioè.

Il Riesame si era già occupato di Sauta e Capone, nell'ottobre scorso, dibattendo proprio degli arresti domiciliari disposti a luglio, allo scattare del primo blitz. In quella occasione stabilirono che i due andavano rinchiusi in carcere, e che i domiciliari non erano sufficienti. (Al.Ser.)