Corsi d’oro bis, si’ ai sequestri per 5 milioni di euro

Cinque milioni di euro. E' questo l'ammontare che secondo la Procura messinese 15 indagati avrebbero illecitamente accumulato gestendo il settore formazione professionale. Il gip De Marco, su richiesta dei pm, ha quindi autorizzato il sequestro per equivalente di somme di denaro e altri beni per un ammontare di circa 5 milioni di euro.

A finire nel mirino, oltre a quindici indagati anche quattro società a loro strettamente legate. In particolare, ognuno dei soggetti raggiunti dal provvedimento dovrà rispondere in base all’ingiusto profitto accumulato negli anni, tra cui rientra l’appropriazione illecita di denaro pubblico, l’evasione dalle imposte e, più in generale, i vari reati finanziari contestati.

Il provvedimento è stato notificato ad oltre 30 istituti di credito, presso i quali gli indagati hanno in deposito 120 conticorreti.

Per l’onorevole Francantonio Genovese la cifra si aggira sui 733 mila euro, mentre per la moglie Chiara Schirò circa 119 mila euro. Per l’onorevole Francesco Rinaldi la somma è di 81 mila euro, poi in lista vi sono Elio Sauta per 681 mila euro, Carmelo Capone per 53 mila euro, Natale Capone per 53 mila euro, Roberto Giunta per circa 333 mila euro, Giovanna Schirò per più di 74 mila euro, Stefano Galletti per 307 mila euro, Giuseppina Pozzi per circa 354 mila euro, Concetta Cannavò per circa 95 mila euro, Natale Lo Presti per circa 661 mila euro, Graziella Feliciotto per 20 mila euro, Orazio De Gregorio per circa 71 mila euro e Salvatore Natoli per 307 mila euro. Tra le società compaiono, invece, la Sicilia Service s.r.l. per cui la richiesta di sequestro è di 307 mila euro, la Na.Pi. Service s.r.l. per 354.350 euro, il Centro Servizi 2000 s.r.l. per circa 235 mila euro e la Caleservice s.r.l. per circa 235 mila euro.

Ad eseguire le operazioni, la Polizia di Stato insieme alle Fiamme Gialle di Messina.

PRECEDENTI SEQUESTRI

Per alcuni di loro quello richiesto in questa seconda tranche dell’operazione Corsi d’Oro è un’aggiunta rispetto ai sequestri già effettuati lo scorso luglio e poi estesi lo scorso novembre quando gli inquirenti ritennero necessario disporre un “sequestro bis”. A Elio Sauta erano già stati sequestrati beni per quasi 1 milione di euro, a Chiara Schirò per circa 400 mila euro, a Natale Lo Presti per quasi 200 mila euro, a Graziella Feliciotto per quasi 200mila euro, a Carmelo Capone per più di 200 mila euro. A questi si aggiungevano i sequestri disposti per le società: Elfi Immobiliare per più di 100mila euro e due immobili, Sicilia Service S.r.l. per più di 120 mila euro, Centro Servizi s.r.l. per quasi 450 mila euro e un immobile, Associazione Pianeta Verde per 146 mila euro. Per Natale Capone e Giuseppe Caliri invece, lo scorso dicembre, il Riesame aveva disposto il dissequestro per le somme di 146 mila euro a testa, mentre per Concetta Cannavò e Nicola Bartolone la disposizione fu di dissequestro parziale delle somme, rispettivamente, di circa 78mila euro (Cannavò) e 90mila euro (Bartolone).