Crocetta: “Oggi è la festa della verità. Adesso chi sa non taccia, denunci”

“Ancora una volta la giustizia fa emergere la verità. Grazie alle forze dell'ordine e alla magistratura. Grazie e a quei dirigenti e funzionari esemplari, che stanno lavorando in collaborazione col governo e con le forze dell'ordine per fare luce su queste vicende”. Il presidente della Regione Rosario Crocetta che sulla Formazione sin dai primi mesi del suo insediamento ha portato avanti una serie di battaglie commenta così l’ennesima inchiesta, che ha portato oggi all’arresto di 13 dipendenti della Regione e 2 imprenditori, aprendo anche un nuovo filone, quello che riguarda la gli uffici e la burocrazia e non solo più la malapolitica.

Il governatore ricorda come venne accolta la rotazione dei dirigenti, avviata un anno fa insieme all’assessore Nelli Scilabra ed iniziata proprio dal Dipartimento della formazione. Le proteste furono immediate. La Scilabra peraltro, prima di dare il via alla rotazione aveva inviato una lettera a tutti i dipendenti invitandoli a segnalare casi di “conflitti di interesse”, come la presenza di parenti all’interno dei Cda di Enti di formazione, ma in pochissimi risposero. Contestualmente iniziarono i primi “viaggi” di Scilabra e Crocetta in Procura, armati di documenti e fascicoli.

“Eravamo i forcaioli giustizialisti, coloro che mettevano tutti sullo stesso piano, coloro che condannano i poveri dipendenti, senza prove- prosegue Crocetta- Secondo alcuni noi avremmo dovuto attendere che questi signori continuassero ad accreditarsi solidi sui propri conti e su quelli di qualche imprenditore, assistendo inermi. Un buon governo previene, controlla, non aspetta le inchieste per fare pulizia. La giustizia è lenta ma inesorabile. Ce ne hanno dette di tutti i colori. Eravamo i nemici dei lavoratori. E noi lì, con gli assessori, con i dirigenti e i funzionari che vogliono fare il proprio dovere e lavorare come le formiche. E in questi mesi di dossier ne abbiamo presentato tanti, documentati, che attestano un sistema malato, non solo della formazione, ma quello dei grandi eventi, della comunicazione, dei terreni rubati alla Regione, la sanità e via dicendo, dove troviamo in combutta alcuni burocrati, politici, imprenditori”.

E se finora il ruolo dei dirigenti o dei burocrati nei vari scandali della formazione era stato solo marginale, nel senso che apparivano “distratti e poco rigorosi nei controlli”, complice anche una normativa a dir poco generosa e lacunosa, l’operazione Iban ha svelato un volto di gran lunga diverso.

“Ma prima o poi la grandine arriva nel giardino del parroco- commenta il Presidente-Ritengo che i soldi della corruzione sono sottratti ai cittadini e possono invece servire a creare aiuti alle imprese, lavoro per i giovani, una formazione veramente qualificata. Siamo convinti che se le istituzioni cominciano seriamente a
collaborare, la Sicilia cambia. Il mio invito va oggi a tutti coloro che
sanno e ancora tacciono: denunciate, fateci sapere
. La battaglia contro l'illegalità si fa tutti insieme, se ci ribelliamo tutti si cambia rapidamente. Oggi è per me giorno di festa della verità e della chiarezza. Di quella chiarezza che non guarda in faccia nessuno. Noi andiamo dritto: tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”.

Parole molto chiare queste di Crocetta che delle denunce sulla formazione ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Quanto emerge di inchiesta in inchiesta è talmente grave e talmente diffuso da rendere non più rinviabile una radicale riforma del settore, un totale azzeramento del pianeta formazione quanto a metodi, sistemi, fini, obiettivi, strumenti utilizzati. L’invito a denunciare eventuali reati nasce dalla consapevolezza che ci sono complicità radicate che hanno reso finora quasi impossibile scoperchiare il vaso. Alla tavola imbandita della Formazione mangiavano tutti,è ormai evidente.

Rosaria Brancato