Francantonio Genovese: “Fornirò ogni chiarimento. Intanto mi autosospendo dal Pd”

Poche ore dopo l’arrivo della richiesta di autorizzazione a procedere nell’ambito dell’inchiesta sui Corsi d’oro e poco dopo le dichiarazioni da parte del neo segretario regionale del Pd Fausto Raciti che aveva annunciato provvedimenti immediati di sospensione è lo stesso deputato nazionale Francantonio Genovese a decidere di autosospendersi: "Con riferimento alla richiesta di autorizzazione a procedere presentata alla Camera dei Deputati dalla Procura della Repubblica di Messina- scrive in una nota- mi preme chiarire che, al momento, ho avuto contezza solo dei capi di imputazione e non delle ragioni a sostegno delle accuse mossemi. Sin da ora, tuttavia, anche alla luce di quanto emerso, in questi ultimi mesi, nel corso di un parallelo procedimento penale ed avuto riguardo alla documentazione già depositata agli inquirenti dai miei difensori, sono certo di poter fornire ogni chiarimento utile ad escludere la sussistenza degli addebiti che mi vengono contestati. Ciò farò, con serenità, in ogni sede, non esclusa quella Parlamentare. Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall'alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle Istituzioni, dei Colleghi di Partito e dei Parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito Democratico e dal Gruppo Parlamentare”.

Il leader del Pd messinese fa quindi un passo indietro mentre a tutti i livelli, nazionale e locale esplode la polemica. Poche ore dopo la notizia il segretario regionale Fausto Raciti, aveva annunciato di voler sospendere il deputato coinvolto nelle inchieste sulla formazione, nel pomeriggio, dopo aver parlato con il segretario provinciale del Pd Basilio Ridolfo, annunciando un provvedimento “automatico. "Sono tutt'altro che un giustizialista ma per questi casi lo statuto del partito democratico è chiaro. Non sono per le manette e Genovese non è condannato ma imputato, non dimentichiamolo", aveva chiarito Raciti.

Il leader del Pd messinese ha quindi voluto anticipare il provvedimento annunciando la sua autosospensione. Il parlamentare più votato d’Italia alle primarie Pd del dicembre 2012 (con oltre 19 mila preferenze), nonché ex sindaco di Messina nel 2005, primo segretario regionale del Pd nato dalla fusione fredda tra Margherita e Ds, nel 2007, ha diramato la nota con la quale annuncia che si difenderà in tutte le sedi ma senza a questo punto coinvolgere il partito dal quale si autosospende. E’ chiaro che il Pd si troverà a dover decidere sull’autorizzazione a procedere e il caso Messina sarà la prima vera “grana giudiziaria” che il partito di Renzi dovrà affrontare. ".
Rosaria Brancato