Richiesta di arresto per l’onorevole Francantonio Genovese, quattro “suoi uomini” ai domiciliari

Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, peculato e truffa per aver conseguito finanziamenti pubblici per progetti formativi in diversi corsi di formazione. Altra mega bufera sul mondo della formazione messinese e siciliana. Finisce nel mirino della giustizia l'onorevole Francantonio Genovese, insieme a quattro suoi "fedelissimi". Per il leader del Pd messinese, deputato alla Camera dei Deputati, è stata già notificata la richiesta di autorizzazione all'arresto, già in precedenza notificata presso la Presidenza della Camera dei Deputati.

Finiscono ai domiciliari, invece, quattro uomini appartenenti alla sua "cerchia".

Oltre ai già noti L.U.Me.N., A.R.A.M. e A.N.Co.L., sono finiti sotto la lente degli investigatori l’ENFAP, l’ENAIP, lo IAL, TRAINING SERVICE, la L&C LEARNING & CONSULTING, la CESAM, la ECAP, la E.S.O.FOP., l’APINDUSTRIA e RETI.

Le indagini, dirette dal Procuratore Aggiunto, dott. Sebastiano Ardita, e dai Sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, hanno permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli enti di formazione e società filtro appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l’acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli artefici dei reati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela.

L’onorevole Genovese, destinatario della richiesta di misura cautelare, emerge dall’attività investigativa come l’unitario centro di interessi cui fanno riferimento una ragnatela di enti e società, uniti tra loro da una trama volta a consentire, attraverso meccanismi di fatturazione in tutto o in parte inesistenti, la sistematica sottrazione di consistenti volumi di denaro pubblico. Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti.