La giunta Accorinti sforna il previsionale 2015, ma c’è anche il consuntivo. Tre settimane per approvare tutto

Il conto alla rovescia è iniziato ormai da qualche giorno. E proprio nell’anno che doveva sancire il cambio di passo nella gestione delle politiche finanziarie, nell’anno in cui il sindaco Renato Accorinti aveva garantito che i bilanci sarebbero arrivati in aula nei tempi giusti e che Palazzo Zanca avrebbe avuto il suo bilancio di previsione nel mese di aprile, ci si ritrova al 12 dicembre in condizioni peggiori di quelle degli anni scorsi. Entro fine anno si dovranno approvare il bilancio consuntivo 2014 e il bilancio di previsione 2015. In realtà i documenti importanti che dovrebbero passare tra le mani del consiglio comunale entro il 31 dicembre sono molti di più perché ci sono ad esempio il Piano Aro e i contratti di servizio Amam e Atm, ma l’attenzione naturalmente è tutta concentrata sui bilanci. La giunta Accorinti ha finalmente esitato il bilancio di previsione 2015 che anche quest’anno sarà più un consuntivo che un previsionale perché di fatto arriva ad anno finito e dunque con tutte le spese già fatte. Con la delibera n. 742 del 9 dicembre 2015 la giunta comunale ha messo nero su bianco il corposo bilancio di previsione 2015 e il bilancio pluriennale 2015-2017, un bilancio da 474.435.108,81 euro che, come previsto dalla normativa, è deliberato in pareggio finanziario complessivo e in cui viene annotato un avanzo di amministrazione di 16.734.859,39 euro. Nella delibera si aggiunge un allegato di debiti fuori bilancio che non compaiono nel Piano di riequilibrio e ammontano a poco più di 10 milioni di euro, tra cui spiccano 7.428.565 euro di perdite di bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 di Messinambiente 7.428.565 e perdite recedenti per 597.315 euro. Il documento finanziario dovrà passare ora al vaglio dei Revisori dei conti di Palazzo Zanca che avranno pochissimo tempo a disposizione per esaminare il previsionale 2015 che poi dovrà anche fare tappa in commissione Bilancio, tutto entro il prossimo 31 dicembre.

Nella relazione di accompagnamento del bilancio si legge che «come per l’anno 2014, anche il bilancio di previsione 2015, pur nel contesto della grave riduzione di risorse derivante dalla contrazione dei trasferimenti nazionali e regionali, incorpora e rispetta il totale degli impegni assunti dall’ente per l’anno in corso, con ciò garantendo la capacità di sostenere finanziariamente il percorso di riequilibrio segnato. L’ente ha definito il passaggio al nuovo sistema di contabilità armonizzata, con un importante sforzo di adeguamento sostenuto (pur tra difficoltà) dall’intera struttura amministrativa e risultante del riaccertamento straordinario dei residui. La gestione del piano di riequilibrio (nelle more della sua definitiva valutazione da parte delle competenti autorità) evidenzia miglioramenti, maturazione di nuove risorse in grado di sopperire eventuali minori realizzazioni delle misure previste nel piano, elevato livello di debito transatto (oltre il 70%), riduzione intervenuta nell’esposizione complessiva: sia nel debito immediatamente riconoscibile (transazioni), sia nel debito latente (positiva evoluzione del contenzioso “passivo”, con riduzione della copertura necessaria per il debito “latente”). I tempi di approvazione del bilancio di previsione non hanno consentito di costruire in maniera piena il bilancio “a base zero”, sebbene la determinazione dell’equilibrio finanziario per il 2015, definita con più riunioni di giunta alla fine del mese di agosto, abbia di fatto costituito una sperimentazione per la condivisione (pur nella complessità della costruzione degli equilibri di bilancio) degli obiettivi politici da tradurre in indirizzo di spesa con definizione degli importi. Rimane l’obiettivo di applicare tale metodologia nella predisposizione del bilancio di previsione 2016: ad una prudenziale stima delle entrate verranno sottratte le uscite necessarie per legge (stipendi, mutui, fitti, piano di riequilibrio, fondo svalutazione crediti, fondo di riserva, altre voci vincolate per uscite obbligatorie) e le risorse a destinazione vincolata, per le quali verranno definiti i corrispondenti progetti di spesa assegnati come obiettivi ai dirigenti competenti; la differenza tra totale delle entrate da un lato e uscite obbligatorie e risorse vincolate da un altro costituirà il bilancio libero da assegnare ai dirigenti in base a specifici progetti definiti e valutati con la componente di indirizzo politico ed articolati per programmi di spesa e cronoprogrammi operativi che costituiranno di fatto i PEG assegnati per l’anno ai dirigenti, nonché gli obiettivi su cui strutturare il sistema di valutazione degli stessi. A tal fine per la predisposizione del prossimo previsionale verrà data indicazione al Ragioniere Generale affinchè comunichi ai dirigenti interessati che, salvo diversa indicazione, le previsioni di entrata per l’anno 2015, con prudenziale valutazione della Ragioneria, verranno utilizzate come base per la definizione delle entrate ai fini del bilancio di previsione 2016; ciò al fine di velocizzare i tempi di definizione dello strumento programmatico.

Sotto il profilo delle entrate tributarie, si è rivelata positiva (anche oltre le aspettative) la misura di rimodulazione e riduzione degli oneri concessori. Dovrà proseguire il contrasto all’evasione fiscale, che appare efficientemente perseguito con riferimento ai dati relativi alle “maggiori entrate” sui residui attivi. Si conferma dunque la centralità, tra gli obiettivi programmatici del triennio per l’area tributaria, il rafforzamento delle azioni miranti a rafforzare la capacità di riscossione dell’Ente.

Si conferma inoltre l’obiettivo di pervenire entro il 2017 all’allineamento tra riscossione dei tributi e annualità di competenza. A tal fine, per evitare che i rallentamenti nell’approvazione delle delibere tariffarie possa interferire col raggiungimento di detto risultato, si darà istruzione all’ufficio tributi di prevedere un sistema di riscossione per acconto (riscuotibile in anticipo rispetto all’approvazione della delibera tariffaria in Consiglio Comunale) e saldo; l’acconto sarà determinato in base alle caratteristiche del tributo statuite nel precedente anno solare mentre il saldo sarà definito dalla delibera tariffaria dell’anno corrente). Ai fini della riscossione dei residui attivi sui ruoli affidati a Riscossione Sicilia, stanti le insoddisfacenti risposte in merito alle attività svolte e ai crediti eventualmente prescritti, l’amministrazione ha sottoposto alla Corte dei Conti istanza risarcitoria, reclamando il saldo dei ruoli non riscossi e sui quali il concessionario non ha rendicontato in maniera adeguata le attività poste in essere ai fini della riscossione. L’istanza è stata ritenuta meritevole di valutazione e l’udienza è stata fissata per il mese di aprile 2016».

Intanto però manca ancora all’appello il bilancio consuntivo 2014, su cui l’organo di revisione presieduto da Dario Zaccone sta ancora lavorando a ritmi serratissimi, dopo la rimodulazione in zona Cesarini operata dalla giunta per evitare di incassare un parere negativo dei revisori che in questi ultimi mesi hanno scandagliato a fondo le centinaia di pagine del provvedimento, facendo un’analisi dettagliatissima soprattutto su residui attivi e passivi. Il consiglio comunale e la commissione Bilancio però non hanno ancora ricevuto la nuova proposta di delibera modificata dalla giunta lo scorso 1 dicembre e per questo motivo la presidente del Consiglio Emilia Barrile ha scritto una nota al sindaco Accorinti, al vicesindaco Signorio, al commissario ad acta nominato dalla Regione, al direttore generale Le Donne, al ragioniere generale Cama e ai revisori dei conti per segnalare con forza che al momento i consiglieri, a cui spetta l’ultima parola, non hanno ancora potuto visionare il documento finanziario.

I tempi sono strettissimi e a Palazzo Zanca iniziano a serpeggiare profondi malumori perché la mancanza dei bilanci potrebbe mettere in crisi le casse comunali in questo ultimo scorcio dell’anno. A rischio ci sono gli stipendi, a cominciare da quelli delle partecipate, tanto che ieri al Comune ha fatto visita il commissario di Messinambiente Calabrò per capire quando saranno trasferite le somme necessarie per pagare i lavoratori. Lavoratori che tra l’altro attendono con ansia l’esito della procedura che dovrebbe portare tutto il comparto rifiuti dentro l’Amam, sulla carta entro il 31 dicembre. Ma rispettare questi tempi sembra ormai impossibile, vista la mole di lavoro da smaltire in queste ultime settimane dell’anno. La priorità restano i bilanci. Il problema è capire quando riusciranno ad approdare in aula. Il rischio dell’ennesimo “veglione” di capodanno tra gli scranni dell’aula consiliare sembra diventare sempre più una certezza.

Francesca Stornante