Accorinti e la ricerca dell’assessore “giusto” per fare breccia nel cuore degli accorintiani delusi

In meno di due anni la giunta Accorinti ha perso per strada già due assessori. Entrambi hanno trovato di meglio che dedicarsi all’attività amministrativa, nonostante l'impegno preso con la città. Il primo a dire addio a Palazzo Zanca è stato Sergio Todesco, che ha preferito andare a dirigere la Biblioteca Regionale, rimettendo nelle mani del sindaco le deleghe all’ integrazione, cultura e identità, spettacoli, valorizzazione patrimonio storico-artistico-culturale; nelle ultime ore è stato invece il più giovane dell’esecutivo a fare le valige per trasferirsi armi e bagagli da piazza Unione Europea a Piazza Pugliatti, per potersi così finalmente dedicare a tempo pieno alla ricerca universitaria.

Per la verità, né Todesco né Cucinotta lasciano grandi tracce dietro di sé. Il primo forse per il troppo poco tempo rimasto alla guida dell’assessorato alla cultura, il secondo perché non si è reso protagonista di un’azione amministrativa particolarmente incisiva nei settori di sua competenza.

Dopo l’uscita dalla giunta di Cucinotta è scattato immediatamente il toto-nomi, ma il sindaco Accorinti resta abbottonatissimo , dalla sua bocca non esce alcun indizio né anticipazione. Secondo i rumors di palazzo in cima alla lista dei desideri del primo cittadino c’è l’ex capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, che in campagna elettorale è stato al suo fianco e ha sposato pubblicamente la sua candidatura.

Sciacca, però, vorrebbe tornare a fare l’ingegnere capo del Genio civile: è notizia delle ultime ore che per riprendersi la poltrona secondo lui toltagli indebitamente, ha deciso di ricorrere in appello contro la sentenza con cui il Tribunale del lavoro ha respinto il ricorso avverso la Regione e l’attuale vertice dell’istituzione di via Aurelio Saffi, Leonardo Santoro. L’udienza è stata fissata dinanzi al Tribunale del lavoro giudice collegiale per il prossimo 20 gennaio.

Visto il procedimento giudiziario in corso, quello che da molti viene considerato il paladino del territorio pare si sia preso qualche giorno per riflettere sulla proposta di Accorinti, che lo vorrebbe fortemente come ottavo componente del suo esecutivo.

Ricorso a parte, nelle valutazioni che Sciacca farà prima di dare una riposta al sindaco non potrà non considerare che il clima nel quale si troverebbe ad operare è profondamente cambiato rispetto a quello che aveva caratterizzato la campagna elettorale.

Accorinti oggi non è più il contestatore che diceva di voler rivoluzionare dal di dentro il palazzo e la politica cittadina, ma un amministratore la cui immagine ha perso via via smalto, perché ha dimostrato che risolvere i problemi di una città in agonia è cosa ben diversa dal protestare e criticare dall’esterno. Entrare adesso nella giunta significherebbe, quindi, per Sciacca fare i conti con un contesto in cui all’entusiasmo che ha spinto Accorinti sino alla vittoria nel ballottaggio del 24 giugno 2013 si è sostituito un crescente malcontento, che cova anche in chi è stato accanto al professore pacifista durante la sua corsa elettorale.

Sebbene infatti Accorinti e i suoi fedelissimi neghino la frattura, in questi 18 mesi alla guida della città , il Movimento Cambiamo Messina si è spaccato, all’interno serpeggiano sempre più malumori e delusione per un’attività amministrativa che ad oggi non è stata all’altezza delle aspettative e delle promesse elettorali. Non a caso, per dare manforte e sostegno, soprattutto mediatico, all’attività dell’amministrazione Accorinti è nata l’associazione Indietrononsitorna, il cui direttivo è composto da professionisti molto vicini al sindaco che mettono a disposizione della giunta le proprie competenze e le proprie conoscenze Ci sono, ad esempio, i fratelli Conti Nibali , il medico Rosario D’Anna , il dirigente del Policlinico Ninni Artemisia. Ognuno di loro opera sia “nell’ombra”, facendo da consigliere a sindaco ed assessori , ma anche pubblicamente, prendendo qualche volta parte ad iniziative organizzate dalla giunta Accorinti. Con i loro comunicati stampa, poi, promuovono sempre a pieni voti qualsiasi proposta, progetto, iniziativa partoriti ai piani alti di Pazzo Zanca.

I due gruppi che abbracciano l’amministrazione Accorinti sono profondamente diversi tra loro ed anche in competizione.

Se il Movimento Cambiamo Messina dal Basso ingloba persone di estrazione sociale e culturale diversa, per lo più provenienti dalla sinistra estrema con una forte componente ideologica non disposta a rassegnarsi all’idea di un’amministrazione ibrida che diceva di voler rivoluzionare il palazzo ma poi ha dovuto arrendersi dinanzi alla burocrazia, dell’associazione Indietrononsitorna fanno parte esponenti della cosiddetta sinistra radical-chic, per qualcuno poco radical e molto chic, pronti a difendere sempre e comunque la linea dell’amministrazione.

Guardando all’attuale composizione della giunta, dopo le dimissioni dei Filippo Cucinotta, solo Daniele Ialacqua può essere considerato emanazione diretta del Movimento; gli assessori Signorino, Mantineo, Cacciola e per certi versi De Cola e Panarello sono invece più vicini all’associazione Indetrononsitorna. Per fare breccia nel cuore degli accorintiani delusi per quanto è stato fatto o non è stato fatto sino ad oggi servirebbe un nome ed una personalità in grado di dare nuove speranze a chi oggi non crede più o crede sempre meno al cambiamento che Accorinti professava in campagna elettorale.

Sciacca , osannato dai più -tanto in ambito locale quanto in quello nazionale – sarebbe il nome giusto per ridare lustro ad una giunta in affanno sotto il profilo del consenso. Accorinti ha promesso che scioglierà ogni riserva prima di Natale e si augura che Sciacca possa essere il regalo da mettere sotto l’albero del movimento che lo ha sostenuto sin dal primo momento, quando nessuno avrebbe mai pensato che lui potesse diventare sindaco.

Nei giorni tra Natale e Capodanno, Accorinti potrebbe trovarsi anche a dover sostituire un altro assessore, Tonino Perna, non più disposto ad operare senza risorse in bilancio. Il professore reggino neanche avrebbe voluto farlo l’assessore ma fu il primo cittadino a convincerlo con il sogno di costruire insieme a lui il ponte culturale tra Messina e Reggio Calabria. Senza soldi però non si canta messa e a palazzo Zanca c’è che chi giura che anche Perna – da poco titolare anche dell’importante delega allo sviluppo economico e al turismo – sia pronto a lasciare.

Prima della fine dell’anno, dovrebbe esserci anche una nuova rimodulazione di deleghe, che seguirà quella di settembre e avrà come protagonista l’assessore Panarello. Quasi certamente il commercio passerà in altre mani e per l’unica donna della giunta Accorinti arriveranno deleghe più “leggere”.

Il tempo passa inesorabile e i risultati faticano a vedersi. L’amministrazione Accorinti sa bene di dover recuperare il consenso perso in questi mesi. Il ritornello “è colpa di quelli che c’erano prima” non regge più e se indietro non si torna c’è chi chiede di andare avanti. Adesso.

Danila La Torre