L’eucaristia, le bandiere e ai piedi della croce la spazzatura: l’altare della chiesa di S. Domenico

I simboli della religione cristiana accanto a quelli della nostra società di oggi. Fiori e luci, l’ostensorio con l’Eucaristia, il ricordo della “Preghiera per Messina”, l’iniziativa voluta per ricordare l’impegno dei cristiani per la propria città, la bandiera di Libera per ricordare la recente giornata della memoria delle vittime della mafia. Dall’altra parte dell’altare una grande croce e un’altra bandiera, l’arcobaleno della pace perchè Cristo è la nostra pace e la nostra salvezza. Ai piedi della croce un cumulo di rifiuti, un sacco nero e spazzatura: lo “scarto”, di cui parla papa Francesco, degli uomini ridotti e considerati tali dalla società e dall’economia, ma anche del degrado di Messina. Però anche la speranza di Gesù: pane spezzato che alimenta la nostra speranza e sia il sostegno affinchè ognuno si assuma il coraggio delle proprie scelte al servizio dell’uomo per rendere la Chiesa, la Chiesa, l’Uomo vera immagine della gloria di Dio.

L’altare della chiesa di San Domenico si è presentato così. Accanto all’eucarestia e alla croce anche la spazzatura, le bandiere, Messina stessa. Un altare che ieri sera, in occasione della reposizione-esposzione dell’Eucaristia, dopo la Messa nella Cena del Signore, ha destato diversi motivi di riflessione.

Il nuovo parroco, padre Giovanni Calcara spiega così una scelta così dirompente: «L’Eucaristia è la realtà con cui Cristo incarna la sua presenza per dare senso e significato vero a ogni momento della nostra esistenza. Qualcuno arriccia il naso, molti apprezzano e condividono, ma d’altronde anche Gesù è stato “segno di contraddizione, pietra angolare e pietra d’inciampo”».