Lo Presti e Sturniolo si dimettono: «Siamo lontani dalle logiche emerse dall’Operazione Matassa»

Nina Lo Presti e Gino Sturniolo si dimettono. Nei prossimi giorni formalizzeranno la loro decisione, che questa mattina hanno comunicato ufficialmente al sindaco Renato Accorinti nel corso di un lungo colloquio iniziato intono alle 12.30 e terminato dopo le 14.

Erano esattamente le 14. 10 quando i due consiglieri hanno varcato in uscita la porta che separa il corridoio al piano superiore di Palazzo Zanca dall’Ufficio di Gabinetto: «Come già accaduto in altre fasi particolarmente delicate di questo nostro mandato siamo andati a parlare con Accorinti: lo abbiamo fatto quando abbiamo deciso che non avremmo più sostenuto l’amministrazione perché non condividevamo le politiche economico- finanziarie della giunta e siamo andati anche oggi per comunicargli la nostra scelta di dimetterci» ha commentato la Lo Presti appena uscita dal faccia a faccia con il primo cittadino.

Al centro della scelta di Lo Presti e Sturniolo di concludere anticipatamente il loro mandato elettorale c’è l’ operazione Matassa, che svelrebbe un intreccio tra politica e mafia e che – per i due consiglieri comunali – non ha risvolti solo giudiziari ma anche politici, in quanto «va ad intaccare gli equilibri e la composizione stessa del Consiglio comunale venuti fuori dalle elezioni amministrative del 2013».

«Ci sentiamo schiacciati tra due blocchi: da una parte c’è la giunta da cui abbiamo preso le distanze sul piano amministrativo e nei confronti della quale rivendichiamo l’opposizione che abbiamo fatto sino ad oggi ; dall’altro c’è un Consiglio comunale all’interno del quale è sorto un problema etico di cui non riusciamo a non tenere conto, perché noi siamo profondamente distanti da certe logiche e da certi sistemi. Se la mettiamo sul piano etico, siamo convinti che Accorinti debba tornare ad avere in Aula di nuovo 4 e non 2 consiglieri e non saremmo coerenti se fossimo io e Sturniolo ad appoggiarlo. Lasciamo il nostro posto ai due candidati della lista "Cambiamo dal Basso – Renato Accorinti sindaco" arrivati dietro di noi», ha aggiunto la rappresentante del Civico Consesso.

Ad entrare in Consiglio comunale saranno Maurizio Rella e Cecilia Caccamo, che dovranno però attendere la formalizzazione delle dimissioni. «Lo faremo – ha chiarito Nina Lo Presti – nei prossimi giorni, tenendo anche conto dell’iter del bilancio di previsione perché non vogliamo essere accusati di comportamento ostruzionistico. Sicuramente però ci daremo dei tempi per non prolungare eccessivamente il nostro mandato».

Chissà come prederanno questa scelta , sicuramente forte ed insolita in un paese in cui difficilmente si lascia poltrona, i colleghi. La Lo Presti vorrebbe che altri consiglieri seguissero il loro esempio: «Auspico che le nostre dimissioni possano convincere quei consiglieri comunali che come noi non condividono certi sistemi a dimettersi».

L’ipotesi appare piuttosto remota, anche se dobbiamo registrare una novità importante rispetto a quanto emerso nella conferenza dei capigruppo di ieri, in cui era stata affossata la richiesta avanzata proprio da Lo Presti e Sturniolo di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale per discutere sulle conseguenze di natura politica dell’ operazione Matassa, che vede coinvolto anche il consigliere comunale Paolo David, rinchiuso attualmente nel carcere di Gazzi con l’accusa di corruzione associazione a delinquere finalizzata a reati di corruzione elettorale.

«Nonostante il pronunciamento negativo da parte della Conferenza dei capigruppo , oggi alcuni colleghi hanno voluto firmare la nostra proposta», ha spiegato soddisfatto Sturniolo . Le firme apposte in quel documento sono quelle di Daniela Faranda, Libero Gioveni, Daniele Zuccarello, Donatella Sindoni, Lucy Fenech, Ivana Risitano, Piero Adamo e naturalmente dei due proponenti. Il Consiglio comunale straordinario quindi si farà.

Intanto , stasera i consiglieri saranno chiamati a prendere atto della sospensione di Paolo David. Resta invece in stand-by la surroga, su cui il Comune aspetta un indirizzo da parte della Prefettura dopo aver ricevuto dalla Procura il provvedimento della misura cautelare nei confronti del primo dei non eletti, vale a dire Giovanni Cocivera, coinvolto nell’inchiesta sugli aborti clandestini. La norma non è chiara su cosa succede in questi casi ed al Comune vogliono essere sicuri prima di procedere con la sostituzione temporanea che rideterminerà la composizione del Consiglio comunale, almeno sino a quando David resterà sospeso dalla carica.

Danila La Torre