La Rosa va in pensione. Chi sarà il nuovo direttore generale dell’Amam?

“L’Amam da oggi è ufficialmente senza un direttore generale e tale assenza, proprio per le continue emergenze che la società sta affrontando, deve essere immediatamente sopperita”. Lo ricorda e lo sollecita il consigliere comunale Libero Gioveni che, in Commissione lavori pubblici, alla presenza del presidente della società Leonardo Termini e dell’assessore al ramo Sergio De Cola, ha chiesto di sapere in che modo e quando l’Amam provvederà a sostituire “una figura di elevato spessore tecnico come ha dimostrato di esserlo in tutti questi anni l’ing. Luigi La Rosa. Non si può minimamente pensare di lasciare scoperta la complessa gestione tecnica legata alle attuali emergenze in un periodo di crisi storica che sta attraversando l’Amam – afferma convinto Gioveni, che guarda anche all’imminente futuro. La necessaria programmazione – prosegue il consigliere – e l’input dato anche in termini economici sui 6 milioni di euro occorrenti per la messa in sicurezza della condotta Fiumefreddo, non può prescindere dalla presenza di una persona competente in ingegneria idraulica e possibilmente di esperienza nelle attività di coordinamento; e seppur possa essere ritenuta preziosa la disponibilità data dall’ing. La Rosa, così come annunciato dal presidente Termini, di collaborare come consulente tecnico a titolo gratuito, di certo non può bastare. Se poi a tutto questo si aggiunge – rimarca l’esponente Udc – il fatto che l’Amam sembra essere alla ricerca anche di un nuovo dirigente tecnico (proprio come ha confermato lo stesso Termini in Commissione), si può avvertire la necessità reale di porre in essere tutti quegli atti amministrativi volti a colmare quei ruoli di grande responsabilità tecnica che una società come l’Amam deve garantirsi nell’interesse dell’utenza. Pertanto – conclude Gioveni – seppur la società di viale Giostra può agire in piena autonomia, sarebbe opportuno, essendo l’Amam una società controllata dal Comune, audire il direttore generale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne, e conoscere i reali intendimenti dell’Amministrazione, visto che recentemente ha generato polemiche la presa di posizione di un’altra società partecipata (Innovabic) che aveva assunto, con un bando-lampo di soli 6 giorni, un “funzionario esperto di progetti di sviluppo territoriali e di innovazione tecnologica a finanziamento pubblico”, nonostante l’indirizzo politico dell’Amministrazione fosse stato quello al momento di soprassedere.