Le guarigioni inspiegate dal punto di vista medico e teologico

Scienza e fede, il problema del dialogo tra loro, la prospettiva bioetica, la loro diversa interpretazione del fenomeno delle guarigioni inspiegate. Questi i temi trattati nel corso del convegno che si è tenuto nell’Aula Magna dell’Università di Messina. L’interscambio tra i due punti di vista, medico e teologico, sui sorprendenti casi di pazienti ristabilitisi anche a seguito di infausta diagnosi, è stato organizzato dalla Classe di Scienze Medico-Biologiche dell’Accademia Peloritana e dall’Ordine di Malta Italia Delegazione di Messina.

Ha fatto seguito, a conclusione della manifestazione, l’inaugurazione della storica sede ristrutturata, della settecentesca Accademia Peloritana dei Pericolanti, già annunziata nei saluti iniziali, dal Rettore dell’Università di Messina, prof. Francesco Tomasello, Presidente dell’Accademia stessa. “Il nome “Pericolanti” sta ad indicare il fatto che la ricerca della verità è perigliosa – ha esordito Tomasello – e infatti l’attività culturale, nelle parole dell’abate Carlo Vitali, è paragonata a una nave in tempesta nello Stretto di Scilla e Cariddi”.

La vitalità intellettuale di cui l’Accademia Peloritana si fa portatrice è stata, quindi, il motore dell’evento. “Questo incontro cerca di dare delle risposte – ha infatti proseguito il prof. Giuseppe Romeo, docente Emerito e Direttore della Classe di Scienze Medico – Biologiche, individuando sin da subito il punto cruciale dell’appuntamento – ma anche se alla fine rimarranno delle interpretazioni differenti di questi fenomeni, saremo comunque contenti di avere messo sul tappeto opinioni contrapposte”.

Il meeting – a cui ha fatto da moderatore il prof. Francesco Trimarchi, ordinario di Endocrinologia presso l’Università di Messina e Prorettore con delega ai rapporti con il Policlinico per le attività assistenziali – ha rinnovato la lodevole tradizione della città di Messina di fare da collante per la creazione di un proficuo tessuto di dibattito tra medicina, teologia e fede, nel reciproco rispetto, come non ha mancato di sottolineare il dott. Alessandro De Franciscis, Presidente del Bureau des Constatation Medicale di Lourdes e dell’Associazione Medica Internazionale N.S. di Lourdes.

Non sono mancate, dunque, presenze eccellenti tra cui anche quella di Monsignor Calogero La Piana che ha affrontato la questione con riflessioni improntate allo spirito religioso. Prospettiva più strettamente spirituale anche quella offerta dal prof. Don Giuseppe Cassaro, docente di Teologia Dogmatica e Vice Preside dell’Istituto Teologico San Tommaso, Università Pontificia Salesiana secondo cui è ormai “anacronistico ritenere ignorante lo sguardo di chi vuole attribuire a Dio questi fenomeni”. Fenomeni, quelli delle “guarigioni inspiegate” che preferisce definire come veri e propri “miracoli”.

Intervenuta al dibattito anche la prof. Marianna Gensabella, ordinario di Bioetica Università di Messina e Componente del Comitato Nazionale di Bioetica che ha avuto il merito di porre all’attenzione dei partecipanti l’irrinunciabile funzione della bioetica che nei confronti delle guarigioni non chiarite dalla scienza, impone grande rigore scientifico e soprattutto “attenzione etica” all’essere umano. “Il guarito è infatti una persona che proviene pur sempre da una storia di grande sofferenza – ha spiegato la Gensabella – e che rischia di essere assillato dai media fino ad una violazione della sua privacy”.