Si può tornare indietro nel tempo?

“Il sogno di tornare indietro nel tempo è ormai sfumato”. Così si apre un comunicato stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche a proposito di uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, che ha provato sperimentalmente che la freccia del tempo punta solo verso il futuro. Con una simpatica coincidenza: La ricerca giunge proprio nel 30esimo anniversario del film “Ritorno al futuro” , nell’anno in cui il protagonista, Martin McFly, sarebbe dovuto arrivare ai giorni nostri grazie alla macchina del tempo.

Ma il film cult degli anni ‘80 è destinato a restare fantascienza. Claudio Conti, direttore dell’Istituto dei sistemi complessi del CNR, ha condotto lo studio in collaborazione con il Dipartimento di fisica dell’Università La Sapienza e con l’Università dell’Aquila. E le sue conclusioni non lasciano spazio a dubbi: “Possiamo affermare che la teoria è verificata, anche per quanto riguarda la freccia del tempo. Consideriamo un pendolo messo a testa in giù: nella nostra esperienza quotidiana sappiamo che, dopo qualche istante, l’asta cadrà e non ritornerà più su. Ciò non era mai stato verificato per un pendolo quantistico, cioè una particella (come un fotone o un elettrone) che si muove intorno al proprio nucleo: diciamo che si ha un pendolo inverso quando queste particelle decadono, cioè si scompongono in particelle differenti e – si dice in fisica – ‘vanno all’infinito’; in un certo senso, spariscono”. In sostanza, neanche le particelle quantistiche possono riformarsi dopo essere “sparite”. Da qui l’assunto che non si può tornare indietro nel tempo.

Ma, come spesso accade, ci si chiederà quale utilità pratica possa avere una ricerca del genere. “Oltre al suo valore intrinseco, lo studio apre nuove prospettive per lo sviluppo di tecnologie di più immediata applicazione, ad esempio nel campo della fotonica, come nuovi tipi di laser per la medicina e microscopi ad altissima risoluzione” – ha risposto Conti.

Giovanni Passalacqua