"Noi la crisi non la paghiamo!". Mattinata di tensione a palazzo Zanca

“Noi la crisi non la paghiamo!”. Mattinata di tensione a palazzo Zanca

“Noi la crisi non la paghiamo!”. Mattinata di tensione a palazzo Zanca

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mercoledì 14 Novembre 2012 - 08:37

Il corteo, partito da piazza Antonello, è terminato a palazzo Zanca, dove i manifestanti hanno tentato di entrare. Cancelli sbarrati, mentre alcuni hanno tentato di arrampicarsi. Appeso uno striscione sul balcone del salone delle bandiere, ma subito staccato dalla polizia che ha anche fermato una persona. Le ragioni della protesta sono le stesse di quelle della mobilitazione di sabato scorso alla quale, però, gli studenti non avevano partecipato. Alle 12 la situazione è tornata alla calma. IN ALLEGATO LA GALLERY DI DINO STURIALE

Tensione alle stelle stamane a palazzo Zanca. In occasione dello sciopero generale odierno, proclamato dalla Cgil in concomitanza con la giornata europea di mobilitazione “Per il lavoro e la solidarieta’ contro l’austerita’”, indetta dalla Ces (confederazione europea dei sindacati), si svolgono proteste in tutta Italia.

A Messina la manifestazione è molto partecipata, soprattutto dagli studenti. Circa 3mila i presenti in piazza Antonello, poi corteo fino a palazzo Zanca, dove si è scatenato l’inferno. I manifestanti hanno tentato di entrare ma i cancelli sono stati sbarrati. Alcuni hanno tentato di arrampicarsi e la tensione è salita alle stelle. Appeso uno striscione sul balcone del salone delle bandiere, ma subito staccato dalla polizia che ha anche fermato una persona. Intanto i partecipanti alla protesta gridano a gran voce: “Noi la crisi non la paghiamo!”. Le ragioni della protesta sono le stesse di quelle della mobilitazione di sabato scorso alla quale, però, gli studenti non avevano partecipato. Intorno alle 12, la situazione è rientrata nella normalità.

“L’obiettivo della mobilitazione nazionale – dice Ferruccio Donato, reggente della Cgil Sicilia- e’ la modifica delle politiche europee e nazionali, cominciando dalla legge di stabilita’ del governo Monti”.

Presenti, oltre che i precari e gli studenti, anche gli attivisti del Movimento 5 Stelle: “Le istanze cui si ispira lo sciopero odierno indetto dalla confederazione europea dei sindacati, trovano ampia condivisione presso i simpatizzanti e gli attivisti dal Movimento 5 Stelle. Così come tutti coloro che scendono in piazza da Madrid a Milano e ad Atene, il movimento si fa interprete di una sostanziale ostilità nei confronti di politiche europee atte a smantellare i meccanismi di protezione sociale, depauperare i salari, impoverire ed umiliare i lavoratori della conoscenza con tagli indiscriminati e privatizzazione di servizi necessariamente “pubblici” (si veda DDL Aprea sulla scuola) in nome di pretestuosi appelli alla razionalizzazione delle risorse e tassativi diktat introdotti dalle banche. Prestando piena fede a quest’ottica gli attivisti in quanto non deleganti, ma delegatari, rappresentanti delle proprie esigenze di cittadini colpiti a vario titolo dagli strali dell’”austerità”, sono accanto a precari e studenti nel corteo. Ancora una volta non sarà una partecipazione “opportunistica” dettata da esigenze pubblicitarie, dato che, peraltro, il nostro deputato Valentina Zafarana sarà in contemporanea impegnata in maniera ufficiale a Palermo per la restituzione “simbolica” dei rimborsi elettorali. Nell’ottica “ognuno vale uno” saremo delegatari delle nostre istanze di cittadini indignati nella speranza di non dover assistere nuovamente all’inopportuna “sfilata” di “rappresentanti e notabili” di quella classe dirigente cui si deve lo scempio contro il quale si manifesta”.

Al corteo partecipa anche la rete degli studenti medi: “Ancora una volta denunceremo la grave situazione in cui versa la scuola pubblica nel nostro paese. Le nostre rivendicazioni si intrecciano a quelle dei sindacati, disegnando i contorni di un’Unione Europea che deve cambiare rotta e decida di partire ritornando alle sue radici: lavoro, welfare, istruzione e cultura. E’ per questo, inoltre, che non potremo che mobilitarci anche il 17 novembre, data internazionale per il diritto allo studio. Inoltre in Sicilia, ad elezioni avvenute possiamo finalmente chiedere concretamente risposte su quello che era stato un impegno da parte dei candidati governatori, fra cui il neo presidente Rosario Crocetta, di portare avanti la nostra proposta di legge regionale sul diritto allo studio”.

Oltre che a Messina, si manifesta anche in provincia a Barcellona, dove sono in corso assemblee straordinarie nelle scuole e a Patti dove è in corso un corteo partito dalla stazione, in piazza Gramsci. A seguire, si terranno attività ricreative e dibattiti al parco comunale.

6 commenti

  1. consiglio al M5S di prendere le distanze anche dai sindacati, che non sono certo santi

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  2. Almeno una nota positiva personalmente la colgo nel fatto che gli studenti stiano a vario titolo preso coscienza della situazione .

    L’augurio che ci riescano ad ottenere ciò che desiderano certamente affiancati stavolta anche da qualche genitore speriamo bene

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  3. Chi ci libererà dai SINDACATI?

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  4. ancora vedo gente con la kefiah, ma perfavore!!

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  5. Poveri figli nostri….strumentalizzati, vilipesi e illusi…che cosa gli stiamo lasciando….una città e un futuro senza alcun colore e sapore…passano il tempo a farsi le canne (quando va bene) e organizzare la fuga…ANCHE QUESTA E’ COLPA NOSTRA….SPERO CHE DIO MANDI PRESTO UN NUOVO GESU’….A FARSI CARICO DEI PECCATI NOSTRI….SONO TROPPI QUELLI CHE ABBIAMO COMMESSO E TROPPO E’IL PESO DA SOPPORTARE…PERDONATECI OH FIGLI!!!!! SE POTETE……

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  6. i sindacati non saranno del tutto scevri da colpe e difetti ma non sono nemmeno il male assoluto, tanto è vero che prima o poi chi lavora ha bisogno di consultarli per derimere le proprie problematiche con il datore di lavoro e lo fanno tutti i lavoratori dipendendti.
    Li vorrei proprio vedere questi che parlano male dei sindacati come se la sbrigano quando ti mancano soldi in busta paga o quando ti spariscono i contributi, ecc… se non hai santi in paradiso sempre da un sindacato vai a finire. E allora perche parlarne male? aiutiamoli a cambiare, semplice no?

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