Studenti e docenti in corteo contro i tagli alla scuola. Le foto

La scuola in un cassonetto. E’ una delle foto simbolo della protesta di stamane, scattata da Dino Sturiale (vedi Gallery). Prima la riforma Gelmini, ora la spending review. A rimetterci è sempre la scuola. Per questo, è stato organizzato per oggi uno sciopero generale in tutte le scuole italiane.

A Messina l’evento è molto sentito. Più di un migliaio i ragazzi scesi in piazza a protestare con slogan, striscioni e megafoni. Ed in piazza non ci sono solo gli studenti, ma anche docenti, personale ata, dirigenti e operatori della formazione professionale.

A guidarli, la Flc Cgil, la cui segretaria, Grazia Maria Pistorino, spiega le motivazioni della protesta: “Il testo della nuova legge di stabilità, se saranno confermate le indiscrezioni di fonte ministeriale, prevedrebbe l’aumento di sei ore, a titolo gratuito, dell’orario di lavoro settimanale degli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. L’effetto immediato di tale disposizione sarebbe la cancellazione degli spezzoni orari, delle supplenze temporanee e dei corsi di recupero assorbiti dal nuovo regime orario. Il saldo in termini di A regime però tale disposizione determinerebbe una riduzione di risorse ben più devastante”.

“Non sono bastati gli otto miliardi della legge 133/2008 e i continui interventi legislativi – continua la segretaria sindacale -, non è sufficiente il blocco dei contratti, degli scatti di anzianità e per ultimo la cancellazione della indennità di vacanza contrattuale: siamo all’accanimento e alla barbarie. È una barbarie pensare di fare pagare il conto della crisi sempre e soltanto al lavoro dipendente. È una barbarie licenziare ulteriori 30mila precari. È una barbarie cancellare i diritti contrattuali. La FLC CGIL non starà a guardare l’opera di distruzione della scuola pubblica e di smantellamento dei diritti del lavoratori e delle lavoratrici”.

A sostegno degli studenti, interviene anche il segretario regionale dell’Orsa, Mariano Massaro: “E’ con vero piacere che vedo la nascita di un movimento studentesco di protesta e di lotta. Condivido l’iniziativa e soprattutto l’entusiasmo di questi ragazzi che senza farsi condizionare hanno imboccato un cammino difficile ma dignitoso: quello della lotta per i loro diritti, che a volte i loro stessi padri stentano ad intraprendere. Ammiro la loro grinta, lo spirito di squadra e la loro capacità di organizzarsi, anche in poco tempo. Guai a chiamare bamboccioni quelli che con coraggio e voglia di fare scendono oggi in piazza a manifestare. E’ la decisione di non arrendersi e di non sottomettersi agli interessi di chi trae profitto dall’impoverimento della scuola pubblica”.

Ed al termine della manifestazione, la Cgil ha voluto ringraziare tutti gli studenti che hanno manifestato: “Tanti, allegri, dissacratori, ma attenti e consapevoli, oggi i ragazzi di questa provincia hanno fatto sentire che ci sono, che comprendono cosa avviene nel nostro paese e, soprattutto, che sono loro la generazione che pagherà il conto. Ben due cortei, organizzati dalla Rete Aggregativa Studentesca e dalla Rete degli Studenti, ma anche da tutti i ragazzi che non hanno alcuna appartenenza, ma che vedono diminuire la qualità della scuola pubblica: molti si lamentano che ogni anno si cambiano i docenti, altri rivelano che se il prof. è ammalato restano da soli senza supplente, altri ascoltano increduli gli annunci di una scuola tecnologica, quando il loro vecchio laboratorio è chiuso da anni perché manca il tecnico. Se dovesse passare quanto previsto dalla manovra Monti di due giorni fa, si confrontano chiacchierando con i loro professori, la qualità dell’insegnamento nelle scuole secondarie diminuirà perché ad ogni docente sarà assegnato un terzo di classi in più rispetto ad oggi, ma con lo stesso stipendio”.

“I ragazzi ci sono stati – conclude la Pistonino -. E’ solo per un giorno di vacanza? Noi non lo pensiamo, vogliamo credere che da loro, dalla loro voglia di diritti, di trasparenza, di beni comuni, possa al più presto crescere un’idea di impegno, di Politica con la P maiuscola che riscatti dalle meschinità e dalle bassezza, la scuola, la nostra città e il nostro Paese”.