I lavoratori delle ex Province in corteo a Palermo, vertice all’Ars con il presidente Ardizzone

I dipendenti delle 9 ex Province regionali oggi si sono dati appuntamento a Palermo. Una grandissimi protesta che ha visto la partecipazione di circa un migliaio di lavoratori giunti da ogni città siciliana per portare in piazza le voci di chi non ce la fa più a vivere nel tunnel dell’incertezza occupazionale creato dalle scelte politiche di un presidente della Regione che sull’affaire Province ha combinato un grande pasticcio amministrativo e burocratico che ancora oggi lascia sul filo del rasoio lavoratori e servizi.

Una manifestazione indetta dai sindacati confederali e dal coordinamento delle Rsu di tutte le province per per dire no ai tagli del governo nazionale e chiedere al parlamento siciliano di varare subito la legge di riordino di funzioni e competenze da assegnare ai nuovi Liberi consorzi, che hanno mandato in soffitta le 9 Province nell'isola con la legge di riforma approvata a marzo dello scorso dall'Ars a marzo dello scorso anno.

In piazza c’era anche Messina con il suo 70% di adesione allo sciopero per i dipendenti di Palazzo dei Leoni dove intanto continua l’occupazione a oltranza da parte dei precari che ancora aspettato la proroga dei contratti in scadenza il prossimo 30 giugno.

In corteo hanno raggiunto Palazzo dei Normanni, sede dell’Ars dove li aspettava il presidente dell’assemblea regionale Giovanni Ardizzone che già ieri aveva accolto la richiesta di incontro avanzata dai sindacati. “L’approvazione della riforma – ha affermato Ardizzone – è ineludibile, altrimenti si sciolga il Parlamento e si torni al voto”. Nella Sala Rossa di palazzo dei Normanni i rappresentanti sindacali dei lavoratori hanno fatto il punto della situazione e illustrato timori e preoccupazioni di migliaia di lavoratori siciliani.

La leader dei precari della Fp Cgil Tiziana Ruggeri ha parlato proprio del problema del precariato siciliano raccontando che in questo momento le province di Messina ed Enna sono in occupazione per chiedere norme a salvaguardia del personale precario. "Grazie per averci invitato, per aver dato ascolto a questa grande manifestazione dei lavoratori delle province indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa, ma siamo estremamente preoccupati per la situazione che ci rappresentate. Per noi la mobilitazione continua fino a quando non avremo risposte certe su funzioni, risorse e personale." La dichiarazione della segretaria regionale Mimma Argurio ha aperto gli interventi delle organizzazioni sindacali dopo gli interventi di Ardizzone, presidente Ars, e Cracolici, del presidente I Commissione.

Ardizzone ha assunto l'impegno che domani in sede di conferenza di capigruppo il problema sarà posto all’ordine del giorno per riuscire ad arrivare all'approvazione di una legge di riforma ‎ entro il 31 luglio, affinché gli Enti possano chiudere i bilanci di previsione” racconta la segretaria della Fp Cgil messinese Clara Crocè direttamente dalla Sala Rossa. “Che senso ha mandare in dissesto le province se dobbiamo approvare una legge di riforma?” ha dichiarato il presidente dell'Ars.

"Chiediamo all'aula – dice il segretario regionale della Fp Cisl, Gigi Caracausi – di riprendere l'esame della legge Cracolici sui Liberi consorzi, naufragato per il voto d'aula che ha bocciato l'articolo 1". Della stesso avviso anche la Fp Cigl, secondo cui per consentire il funzionamento dei 9 enti siciliani al momento commissariati servirebbero almeno 30 milioni di euro. "La legge Cracolici – aggiunge il segretario regionale della Fp Cgil, Michele Palazzotto – consentirebbe di definire il problema dell'attribuzione di funzioni e competenze ai 9 nuovi Liberi consorzi e risolvere il tema del personale".

Francesca Stornante