Ship2Shore pubblica la bozza di riforma delle Autorità Portuali. La sede è Augusta

La notizia arriva da Ship2Shore, magazine di economia del mare e dei trasporti. Nella bozza definitiva della riforma delle Autorità Portuali, Messina è accorpata a Catania ed Augusta, e sarà quest'ultima, porto core, a mantenere la sede. Messina perderebbe anche il ruolo secondario, quello della presidenza, che potrebbe essere assegnata a Catania.

“Si chiamerà Autorità Portuale della Sicilia Orientale e dello Stretto di Messina anche se, a ben vedere, di Messina non c’è un bel nulla, se non il nome. Bella soddisfazione, davvero. Non ci sono parole per definire la bozza definitiva del Piano Nazionale sul riassetto delle Autorità Portuali in Italia”. E’ il duro commento del deputato messinese del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva.

“Ci siamo battuti per mesi affinché Messina, e l’Area Integrata dello Stretto, vedessero rispettate le proprie peculiarità, il proprio ruolo centrale, nonché la legittima continuità territoriale. E, invece, quello a cui assistiamo oggi è il solito smacco, una vera e propria beffa. La sede della nuova Autorità Portuale sarà ad Augusta e, con ogni probabilità, il presidente sarà di Catania. E Messina? Ancora una volta, nulla. Il governo continua a deludere, credendo che bastino contentini (come il nome su un documento ufficiale) per rendere felici i messinesi. Ancora una volta, nei tavoli romani ci si dimentica di questa città e di quanto fondamentale sia il suo ruolo. Di certo le nostre proteste non si concludono qua, continueremo a lottare per veder riconosciuta l’Autorità Portuale unica dello Stretto”.

Augusta, alla fine, "vince" in quanto porto core. Dalle attuali 24 sedi, infatti, si passerà a 14, tutti porti core tranne Civitavecchia. In Puglia, i porti core sono due (Taranto e Bari) ma la sede sarà unica, a Taranto. E quella tra Messina, Catania e Augusta era l'unica in bilico. La nostra città, in realtà, nonostante non avesse un porto core, non partiva battuta in partenza. Anzi, sotto il profilo dei numeri, supera le concorrenti.

L'ultima parola, in realtà, spetterà ai presidenti delle Regioni, che potranno scegliere anche una sede diversa rispetto al porto core. Ma è improbabile che Crocetta scelga Messina a scapito delle altre due. Si profila, così, l'ennesima sconfitta per la città, che perderebbe il suo ente "migliore" dal punto di vista finanziario, con possibilità di spesa per opere quali il porto di Tremestieri, la nuova via don Blasco, la Zona Falcata e il quartiere fieristico.