«Ho convocato questa commissione per parlare del bilancio 2015, ormai il più famoso d'Italia». Con queste parole il presidente della I commissione Bilancio ha dato il via alla seduta dedicata ovviamente al dramma finanziario economico di Palazzo Zanca. Un serrato faccia a faccia tra amministrazione, revisori dei conti e consiglieri comunali, l’ennesimo confronto per riuscire a fare chiarezza nel balletto di responsabilità e scaricabarile che ormai da giorni va in scena al Comune. Fuori città l’assessore Luca Eller Vainicher che domenica mattina si era presentato in conferenza stampa con una mole di faldoni per quella operazione verità che nei fatti è apparsa più come il tentativo dell’amministrazione di scrollarsi di dosso le colpe di un dramma che sembra senza via d’uscita.
Il presidente dei revisori dei conti è tornato all’attacco: “E una vicenda grottesca. Siamo nel 2016 e il bilancio ha ben poco di previsione ormai».
A replicare il vicesindaco Gaetano Cacciola che ha provato a difendere l’operato dell’amministrazione: “Abbiamo mandato l' asseverazione per rispondere al collegio dei revisori, che poi però ha chiesto una modifica completa che richiede 10 giorni di tempo. Dobbiamo pensare a tutto quello che comporta la mancata approvazione del bilancio”.
Il botta e risposta è andato avanti con Zaccone che ha spiegato che un bilancio di previsione predisposto a esercizio concluso, nel gennaio 2016, e che ha carattere autorizzatorio, porta il rischio di non raggiungere gli obiettivi fissati in bilancio. “Non c’è la possibilità di fare assestamento come prevede la legge quando il bilancio viene approvato nei tempi. Abbiamo ricevuto l’ultima stesura del bilancio il 22 aprile. Da ottobre siamo in gestione provvisoria e quindi i vincoli di spesa ancora più stringenti».
Zaccone è poi tornato sui nodi caldi dei disallineamenti nei vari capitoli di spesa, snocciolando i numeri e chiedendo chiaramente al ragioniere generale Cama perché il collegio dovrebbe dare parere positivo con questi dati: “È congruo rispetto a quanto abbiamo fatto nel 2014?”. Ed ecco i numeri forniti dal presidente dei revisori per motivare lo sforamento riscontrato nei capitoli di spesa: Titolo I 190 milioni contro circa 189 milioni; Titolo II entrate 62 milioni contro 25 milioni; Spese correnti 283 muilioni contro 204 milioni. A fronte di questi dati i revisori hanno chiaramente chiesto a Cama se un bilancio può essere considerato veritiero in presenza di tali discrasie.
Immediata la risposta del ragioniere generale: “Devo fare una premessa: abbiamo dovuto fare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, un lavoro complicato e straordinario. Abbiamo consegnato ai revisori una stampa del rendiconto 2015, che definirei un bilancio di verifica che comunque non tiene conto in questo momento del riaccertamento ordinario. Abbiamo dato l’asseverazione richiesta. Il bilancio 2015 è veritiero e può essere sottoposto al voto, immediatamente dopo il riaccertamento straordinario dei residui che deve passare in consiglio”.
A difendere l’operato dell’amministrazione anche il segretario direttore generale Antonio Le Donne: “Nel mio ruolo di garante della legalità degli atti, dico che nella sostanza i documenti sono corretti. L’attività amministrativa, fatti salvi i casi citati da Zaccone e comunque ammessi dall'ordinamento contabile, si è svolta nel rispetto dei dodicesimi. Altra cosa è la rappresentazione formale del bilancio, che vede dei valori maggiori. La questione a me pare di forma. La sostanza è corretta e vorrei rassicurare i consiglieri”.
Zaccone però ha rincarato la dose: “Prendiamo atto che non sono stati sforati i dodicesimi. Tuttavia, l'asseverazione firmata dal ragioniere generale acclama le discrasie. Sono stati indicati valori diversi dalla realtà, che ora non si vogliono modificare per questioni di tempo. Ma noi lo abbiamo detto nei nostri incontri con l'amministrazione sin dall'inizio. Asseverano ciò che è corretto ma confermano che ci sono disallineanenti. E non è questione di punti e virgole. Non abbiamo ancora l'accertamento ordinario, che doveva essere già pronto”.
Il presidente dei revisori ha chiesto la modifica del bilancio per procedere all'allineamento contabile e renderlo veritiero. “Ritengo che si è perso anche troppo tempo. Se si fosse agito in tempo non saremmo a questo punto. Noi stiamo valutando in un bilancio di previsione in cui i numeri non combaciano”.
Il vicesindaco Cacciola ha provato a motivare il perché della scelta di non redigere un nuovo schema di bilancio: “L’adeguamento del bilancio di previsione a consuntivo era la soluzione ottimale ma richiedeva troppo tempo per agganciare la fatidica data del 30 aprile. Insieme avevano deciso per l’asseverazione e lo abbiamo fatto. Se aspettiamo altri 15 giorni facciamo crollare l'economia di questa città quindi dobbiamo trovare una soluzione per Messina”. Cacciola ha chiesto che il parere venga comunque espresso con la documentazione attualmente in possesso dai revisori, ma Zaccone ha risposto senza mezze misure: “ A queste condizioni il parere sarà negativo". Poi una battuta per ricordare l'auto-sospensione da parte di Signorino dei termini che il commissario ad acta Nicolò Lauricella aveva concesso alla giunta per predispotre il documento contabile (vedi qui): Ci autosospenderemo fino a quando non ci daranno documentazione richiesta”.
Per Cacciola, però , sono i revisori a non aver rispettato l’accordo siglato durante la riunione dello scorso giovedì mattina, quando si era stabilito che bastasse l’asseverazione: “Se il parere sarà negativo non porteremo il bilancio in consiglio ma provvederemo a rifarlo anche se significherà affrontare ulteriori problemi”. Il rischio, per l'amministrazione , è quello di perdere altro tempo prezioso.
Intanto, proprio mentre era in corso la commissione bilancio – iniziata poco dopo le 12 e terminata alle 15,10- è giunta dal Ministero la notizia della proroga per l'approvazione del consuntivo 2015 dal 30 aprile al 31 maggio, che concede più tempo per la formulazione della certificazione necessaria ai fini dell'erogazione dei 70 milioni di euro di contributo statale. Visto lo slittamento dei termini per l' adozione del rendiconto, sancito con apposito decreto ministeriale, la proposta di Le Donne è quella di approvare contestualmente il bilancio di previsione 2015 ed il bilancio consuntivo 2015.
In ogni caso, come ha ribadito più volte il vice-sindaco Cacciola, il previsionale 2015 deve essere approvato il prima possibile per mettere liquidità nelle casse del Comune , pagare gli stipendi , garantire i servizi e scongiurare il dissesto.
Danila La Torre – Francesca Stornante