Politica

Scontro Tari. Cardile: “Convocazione urgente del Consiglio priva di valenza giuridica”

MESSINA –  E’ giunta la risposta ufficiale del presidente del Consiglio comunale ai sette consiglieri che hanno avanzato la richiesta di una seduta urgente per il via libera al Piano economico e finanziario sulla Tari (già bocciato per due volte dal civico consesso), in seguito alla determina firmata sabato notte dal sindaco, Cateno De Luca, con la quale intende assumersi ogni responsabilità. Ma si chiede la presa d’atto dell’Aula. Il primo cittadino fa leva su una vecchia norma regionale (la 48 del ’91). La decisione è stata annunciata nel corso del sit-in dei lavoratori di Messina Servizi dinanzi al Comune, preoccupati per l’annuncio di cassa integrazione, licenziamenti e mancate nuove assunzioni. Cardile nella missiva inviata ai sette consiglieri (Giovanni Caruso, Alessandro De Leo, Nicoletta D’Angelo, Sebastiano Pergolizzi, Sebastiano Tamà, Ugo Zante, Francesco Cipolla e Serena Giannetto), ha allegato un parere del segretario generale. Con il quale – scrive Cardile – si afferma l’assenza di valenza giuridica della richiesta di presa d’atto dell’organo consiliare rispetto alla determina sindacale. Per tale ragione – chiosa il presidente – appare di tutta evidenza che l’eventuale celebrazione del Consiglio comunale sarebbe non solo inutile dal punto di vista amministrativo ma, per quel che più rileva, un inutile dispendio di risorse pubbliche”. In virtù di ciò, Cardile ha chiesto ai sette consiglieri “se intendano confermare la richiesta di convocazione ovvero ritirarla, anticipando sin d’ora che gli atti relativi all’eventuale celebrazione del Consiglio comunale richiesto saranno da me trasmessi alla Procura generale della Corte dei conti per tutte le valutazioni del caso”. Il presidente ha risposto anche ai consiglieri Nicoletta D’Angelo e Sebastiano Pergolizzi, in merito alla richiesta di convocazione della Conferenza dei capigruppo. “Si fa presente – scrive Cardile – che alla data odierna, alle 12, la proposta di delibera relativa alla presa d’atto della determina sindacale numero 44 del 31 luglio è carente del parere di regolarità tecnica, così come indicato nel parere reso dal segretario generale. Per le motivazioni esposte, questa presidenza – conclude Cardile – non può procedere alla convocazione urgente del Consiglio comunale”. Immediata la replica di De Luca, come di consueto sopra le righe. Il sindaco ha scritto sul suo profilo facebook di aver inviato le note di Cardile ad una amica segretaria comunale la quale avrebbe risposto che “in effetti il passaggio in Consiglio avrebbe solo una valenza politica e non giuridico-amministrativa. Ma che la convocazione di un Consiglio venga visto come un danno erariale è un autogol… In ogni caso – prosegue De Luca – o la richiesta è legittima o è illegittima. Il presidente del Consiglio non può sindacarne l’opportunità dicendo che è inutile e addirittura minacciare l’inoltro alla corte dei conti”. Il sindaco va presto oltre: “E’ giunto il momento di chiedere alle autorità giudizierie (penali e contabili) perché oltre il 50% delle sedute delle commissioni e del consiglio si sono chiuse per il venir meno del numero legale e senza alcuna votazione ma sono stati erogati i relativi gettoni di presenza in violazione dello stesso regolamento consiliare? Su questo argomento – conclude De Luca – abbiamo già avuto autorevoli pareri del segretario generale”.

De Luca ha invitato “i consiglieri comunali di buona volontà” ad essere presenti questa sera alle 21 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. “Saranno comunicate le mie determinazioni – spiega il sindaco – in merito alle misure urgenti da assumere per il servizio di raccolta dei rifiuti”. Il clima negli ambienti politici e amministrativi della città continua ad infiammarsi. Una cose appare evidente: il dibattito e gli scontri sulla Tari non finiscono qui.