Pascoli-Crispi, Alagna chiede scusa: «Verificherò tutte le responsabilità»

Da oggi la scuola Pascoli-Crispi chiude nuovamente i suoi cancelli e non si sa ancora fino a quando. Lo ha deciso l’Asp con una relazione che ieri ha obbligato la dirigente scolastica a predisporre l’immediata sospensione delle attività didattiche, appena due giorni dopo il rientro in classe dopo le vacanze natalizie. Un rientro amaro per una comunità di 1200 alunni e altrettante famiglie. Le condizioni dei locali non sono state ritenute idonee dall’Asp, ci sono ancora i segni dell’incendio del 4 dicembre e servono interventi che evidentemente in questi 35 giorni non sono stati fatti.

L’assessore alla Pubblica Istruzione Federico Alagna, inevitabilmente travolto dalle polemiche e dalla rabbia di tutti quei genitori che per giorni hanno chiesto garanzie e non semplici rassicurazioni, che hanno bussato alle porte degli uffici comunali, che non hanno abbassato la voce davanti a niente, prova a fare il punto della situazione.

«La Dirigente scolastica sta provvedendo a reperire una ditta specializzata per la realizzazione degli interventi richiesti e potrà avvalersi del supporto del Dipartimento Manutenzioni Immobili Comunali per quanto concerne eventuali ulteriori interventi di tinteggiatura. Ieri è stato realizzato un ulteriore sopralluogo dallo SPRESAL-ASP, del quale attendiamo il verbale ma che, stando a quanto comunicatoci informalmente, dovrebbe limitarsi a prendere atto degli interventi disposti alla luce del sopralluogo del SIAV, confermandone la correttezza».

Oggi però sono attesi altri risultati importanti: quelli dell’Arpa. Alagna ancora una volta però sottolinea che finora nessuna comunicazione segnala la presenza di tossicità nell’aria, né tali argomentazioni sono emerse nel corso dei sopralluoghi di ieri e di oggi. «Rinnovo il mio invito a coloro i quali affermano il contrario, ingenerando ulteriore preoccupazione nelle famiglie, a trasmettere agli uffici competenti per legge ad intervenire (ovvero la Dirigente scolastica e il Dirigente del Dipartimento Politiche Culturali ed Educative del Comune), e al sottoscritto per conoscenza, la documentazione che attesterebbe ciò, al fine di consentire un sollecito e ulteriore intervento a tutela degli alunni e del personale scolastico. Qualora invece tale documentazione non esista, l’invito è quello ad attenersi a quanto certificato dal personale medico e tecnico deputato a fare questo tipo di valutazioni (in primis ASP e ARPA), evitando di esasperare gli animi e ingenerare ulteriore preoccupazione nelle famiglie».

Per l’assessore è evidente che ciò che non ha funzionato in questa vicenda non sia legato alla dimensione dell’indirizzo politico di competenza di un Assessore bensì alla gestione tecnica ad altri livelli, ma vuole chiedere scuse alle tante famiglie coinvolte in questa vicenda: «Sento il bisogno e il dovere di scusarmi anche con tutti gli altri genitori a nome dell’istituzione Comune per la situazione creatasi. Confermo che la priorità è risolvere la situazione, ma subito dopo, proprio alla luce di quanto sopra esposto, sarò io il primo a chiedere conto e ragione a tutti gli attori coinvolti delle procedure seguite, degli interventi effettuati e dei vari gradi di responsabilità assunti. E di come sia possibile che una scuola pulita – e certificata come tale – a distanza di un paio di giorni ripresentasse polvere su alcune superfici del primo piano. Nessun processo sommario né conclusioni affrettate, ma è mia precisa intenzione pretendere verità su tutto questo».

F.St.