Diplomati Magistrale e inserimento nelle Gae, tornano a sperare 55mila maestri

Il Consiglio di Stato all’esito della camera di consiglio dell’8 novembre ha pronunciato l’ordinanza n. 5383/2018 con cui ha disposto nuovamente la rimessione all’Adunanza plenaria della nota vicenda relativa all’inserimento dei diplomati Magistrali nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae).

Il Collegio infatti pronunciandosi in sede giurisdizionale, ha chiaramente affermato che nonostante la nota pronuncia (n.11/2017) emessa dall’Adunanza plenaria sulla vicenda, la questione dell’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei soggetti muniti di diploma magistrale, debba essere rimeditata.

Il Consiglio di Stato ha così deciso di rimettere nuovamente all’Adunanza plenaria la questione dell’inserimento nelle Gae dei diplomati magistrali e, riconosciuta l’attualità della richiesta tutela cautelare ha altresì sospeso l’esecutività della sentenza de Tar Lazio, che già aveva respinto il ricorso in primo grado.

Gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, d’accordo con l’avvocato Romeo Brunetti, patrocinatore della organizzazione sindacale Snals, hanno assunto direttamente mandati da alcune delle parti del giudizio e hanno partecipato attivamente e direttamente alla richiesta di rimessione della vicenda dei diplomati magistrale, ad un nuovo esame dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato.

“Si apre una fase nuova – affermano gli avvocati Bonetti e Delia all’indomani della pronuncia – che ci spinge con vigore ad insistere nella richiesta di sanare la posizione di tutti coloro che abbiano impugnato gli atti amministrativi, al fine di procedere al loro inserimento in Gae a pieno titolo. Ora si apra un dibattito politico diretto a risolvere la questione che non potrà essere devoluto solo alla decisione del Consiglio di Stato in sede Plenaria e a quella della Corte costituzionale, che non potrà non incidere sull’appena indetto concorso straordinario. Consentire la partecipazione a concorso solo di una parte dei soggetti interessati e che da anni sono nelle Gae, o che hanno addirittura preso il ruolo, non appare una misura in alcun modo sufficiente a risolvere il problema di così tante persone che da anni mandano avanti la scuola pubblica italiana".