Infanzia e adolescenza, gli allievi delle scuole messinesi rivedicano il “diritto all’ascolto”

Per un giorno il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca si è animato a festa ed ha accolto tantissimi alunni delle scuole di primo livello, non soltanto cittadine. Una giornata entusiamante, quella dello scorso 20 novembre, giorno in cui la Camera Minorile di Messina ha voluto celebrare la giornata internazionale dei “Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza” con una iniziativa che ha visto protagonisti proprio i più giovani.

L'associazione forense che da oltre quindici anni si occupa dellarealtà minorile, soprattutto quella più emarginata – è presente nei carceri minorili – comunità – case di accoglienza – centri sociali – scuole ed altre aggregazioni giovanili – quest’anno ha dato vita al progetto “DIRITTI SENZA FRONTIERE”.

Nell’iniziativa sono stati coinvolti molti istituti scolastici di Messina e della provincia tra cui: IC di Roccalumera – IC di Santa Margherita – IC Albino Luciani di Messina, IC S.D’Arrigo di Venetico – IC Primo Milazzo – IC di Castell’Umberto – IC Tomasi di Lampedusa di Capo d’Orlando ed alcune classi dell’IC Mario Passamonte, i cui dirigenti hanno aderito entu-siasticamente all’iniziativa.

Gruppi specializzati di Avvocati dell’Associazione Forense sono prima andati nelle classi per fornireagli alunni spunti di riflessione sui diritti fondamentali della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia del 20 novembre 1989. Poi i progetti dei ragazzi delle 31 classi sono stati messi in opera nel salone del Municioo di Messina, in una sorta di concorso esibizione, giudicati dall'avvocato Antonino Centorrino – Presidente dell’ASS.PE.93-CAMERA MINORILE, la dottoressa Angela Ristagno della Corte di Appello di Messina Sez.Minori, Antonio Samiani – ex Comandante della Capitaneria di Messina, l'avvocato Antonella Russo – dell’Associazione organizzatrice ed i professori Sauastita Guta Mirella (IC Roccalumera), Grazia Patanè (IC Albino Luciani), Laura Tringali (IC Santa Margherita).

Originali, intuitivi, spettacolari e soprattutto di libera rappresentazione sono stati i lavori dagli alunni presentati, avvalendosi anche di scritti, cartelloni, video, strumenti musicali e con scenette.

L’avvio delle rappresentazioni è stato introdotto da sette ragazzi della scuola Simone Neri di Giampilieri che, con dei “bongo" hanno esordito con musica etnica africana in omaggio ed a ricordo dei loro coetanei di quel continente e tra i più sfortunati di quelli che si avventurano su barconi traballanti per raggiungere le nostre coste poichè profughi od in cerca di un futuro migliore.

Il saluto del Sindaco Renato Accorinti ed il racconto della dodicesima stella nella c.d. “corona europea”, che vide la prima riunione della Comunità Europea proprio nel presente luogo (da quel momento denominato “Salone delle bandiere” e proprio per questo prescelto per l’odierna iniziativa) per volontà dell’allora Ministro Gaetano Martino, ha aperto le rappresentazioni dei “Diritti dei Minori”.

Tra i diritti più sentiti ed originali, i ragazzi hanno privilegiato il diritto all’ascolto, il diritto di sognare, ad un ambiente sano, alla salute, alla non discriminazione, all’uguaglianza, alla espressione del pensiero, alla consi-derazione, alla salvaguardia dalle violenze e dalle guerre, al cibo ed all’acqua.

Oltre 500 i ragazzi che, spiega l'associazione, "hanno partecipato entusiasticamente al progetto e che, attraverso il gioco, la corretta rappresentazione delle regole democratiche, la sana competizione e la libera rappresentazione dei diritti prescelti, sono stati conseguiti scopi (diffusione e memorizzazione tra i ragazzi di valori, a mezzo dell’ascolto reciproco dei diretti interessati) e concretizzati obiettivi nello spirito e nel rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione festeggiata, tanto da consentire agli organizzatori di ritenersi soddisfatti per l’alto valore educativo realizzato con la manifestazione, che ha soprattutto messo a con-fronto ragazzi di diverse e lontane aree geografiche ed anche di estreme periferie, i quali, a fronte degli sforzi profusi, hanno visto possibile e realizzabile un percorso che gli ha concretamente consentito di cogliere l’obiettivo di essere protagonisti e di rappresentare i loro diritti proprio nella sede istituzionale dove si è tenuta la prima riunione della Comunità Europea"