Il Seguenza a corto di aule. Sel Messina sostiene la causa

Ha fatto decisamente eco la protesta che nella giornata di ieri ha coinvolto genitori ed alunni del Liceo Seguenza. Il gruppo di manifestanti ha infatti chiesto risposte, con un sit – in davanti i locali della Provincia, riguardo la disponibilità di aule dove svolgere lezione, visto il sovraffollamento della sede centrale (1500 attualmente gli studenti) e la spada di Damocle rappresentata dall'interruzione del contratto d'utilizzo della succursale di Cristo Re.

La storia si è conclusa con una fine che ha momentaneamente soddisfatto gli elementi coinvolti: la sede aggiuntiva di Cristo Re verrà utilizzata ancora per il prossimo semestre, il tempo di avere a completa disposizione le nuove aule da utilizzare, locate nel plesso del Maurolico (zona ex Antonello). Il day after si presenta però carico di nuove opinioni, provenienti anche dal mondo della politica. La Federazione Provinciale di Sel Messina ha infatti deciso di sostenere pienamente la lotta dei ragazzi, mostrando tutto il proprio appoggio nei confronti dei genitori e degli alunni.

Nel comunicato si legge come il coordinamento fosse al corrente dell'intera faccenda, conoscendo il piano d'azione, annunciato nel Marzo scorso: "donare" 17 aule dello stabile Maurolico alle esigenze del Liceo Seguenza, avviando lavori vari di adattamento. "Scopriamo invece che in data 7 settembre", si legge nella nota stampa di Sel, "in una comunicazione presente sul sito web della Provincia, ma non inviata alle autorità scolastiche, che non solo questi lavori non sono stati eseguiti, ma che le classi assegnate si sono notevolmente ridotte, coincidendo con le aule dell'ex Antonello, che la Provincia è disponibile (si sa che d'estate non si lavora) a far eseguire i lavori mentre si proroga per un trimestre la sede staccata di Cristo Re".

E' chiaro, infine, il pensiero del gruppo messinese di Sel, "La nostra riflessione in merito a questa vicenda", concludono, "è che da molto tempo la cronica carenza di aule in questa città non viene affrontata secondo l'obiettivo politico-amministrativo di garantire il sacrosanto diritto allo studio degli alunni, ma si fa di questa apparente carenza (infatti le aule ci sono) strumento di potere politico, tanto che ciò che per principio deve essere garantito, viene infine e faticosamente concesso sotto il ricatto dell'emergenza, e con forme di comunicazione autoreferenziali. Auspichiamo quindi che le legittime aspettative di una comunità scolastica così importante e popolosa, possano essere soddisfatte con trasparenza ed equilibrio, perché il potere politico non dimentichi di essere, esso stesso, strumento di educazione dei nostri giovani, riguardo a tempi, modalità e trasparenza del proprio esercizio".

Claudio Panebianco