Politica

Scuole a Messina: Russo contro De Luca: “Grave carenza di legittimità”

MESSINA – L’argomento scuola, tra ordinanze sindacali e ricorsi al Tar, continua ad animare la vita dei messinesi. Lo fa anche a livello politico, con il consigliere Alessandro Russo ad inviare al Prefetto una nota molto articolata contro la decisione del sindaco Cateno De Luca di istituire la didattica a distanza. Una scelta, quella del sindaco, che sembra in procinto di essere rinnovata tramite qualche altro colpo a sorpresa dell’ultima ora, con i presidi alla finestra per capire cosa fare da lunedì in poi. Russo, intanto, ha inviato in Prefettura un documento in cui si va all’attacco della scelta di qualche giorno fa, sottolineandone “la grave carenza di legittimità”.

Russo: “Mancano contemporaneamente rischio di focolai e zona rossa”

Il consigliere comunale inserisce le norme vigenti e sottolinea che a Messina, al momento dell’ordinanza sindacale, mancavano contemporaneamente due cose: la zona rossa e una situazione caratterizzata da “circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica”. “Per la Città di Messina non sono mai state presenti le due circostanze”, scrive Russo. Poi il passaggio alla nota dell’Asp, “priva di un approfondito e dettagliato studio, non generico, delle condizioni di diffusione del contagio nelle scuole cittadine”.

Il consigliere chiede al Prefetto “vigilanza”

Ripercorrendo la vicenda, il consigliere arriva ai fatti degli ultimi due giorni e alla sospensione dell’ordinanza da parte del Tar. Russo chiede al Prefetto “una Sua pronta e attenta vigilanza nei prossimi giorni, nella eventualità più volte paventata che il Sindaco della città possa procedere alla emanazione di nuove ordinanze ex art. 50 del TUEL che provvedessero alla reiterata sospensione delle attività didattiche in presenza con contestuale prosecuzione in Dad”. Il consigliere, prima della richiesta, sottolinea i toni definitivi “violenti e volgari” del sindaco contro “chiunque liberamente esprima il proprio giudizio rispetto alle decisioni assunte dal primo cittadino, esponendo ciascuno di questi individui al pubblico ludibrio, alla gogna mediatica pubblica, all’insulto collettivo, al degrado personale e alla umiliazione della persona”.

L’obiettivo: “Preservare il diritto allo studio”

La richiesta di intervento rivolta a Cosima Di Stani ha un preciso obiettivo, cioè quello di “preservare il più possibile il diritto costituzionalmente garantito allo studio e la serenità degli studenti, delle famiglie e del personale scolastico in un momento di grande crisi sanitaria, che richiederebbe poche ma chiare direttive e regole di svolgimento delle attività
didattiche, non certo il continuo e indecoroso balletto di competenze e di provvedimenti che lasciano le famiglie e gli studenti in uno stato di perenne indeterminazione e ignoranza su un tema così delicato come la frequenza scolastica. Un balletto di responsabilità che ancora una volta espone la Città di Messina, a differenza degli altri Comuni siciliani, a uno stato di generale attesa di sempre ulteriori provvedimenti dell’ultima ora, spesso viziati di illegittimità, che non consentono alle famiglie di poter programmare la quotidianità, alle scuole di rendere un servizio di istruzione adeguato e rispondente ai diritti degli studenti”.

Russo contro De Luca: la battaglia sui toni passa dal Prefetto

Infine, un’altra richiesta al Prefetto da parte del consigliere Russo: “Mi appello inoltre a Sua Eccellenza affinché ponga in essere ogni tentativo autorevole di mitigazione dei comportamenti, dei linguaggi e delle modalità comunicative del sindaco di Messina, il quale scredita il ruolo pubblico di cui è rivestito e squalifica nella comunità la funzione di Governo a cui è chiamato; al tempo stesso, affinché Ella vigili sulle forme di aggressività verbale e politica cui sottopone esponenti della politica locale, dei sindacati, dei movimenti, i quali si trovano isolati nella comunità e completamente privi di una autorevole copertura nell’esercizio dei propri intangibili diritti costituzionali di espressione delle proprie opinioni: quando un Sindaco della Città prende a pernacchie autorevoli esponenti della politica o del sindacato, o quando la corrispondenza personale di un esponente della politica è diffusa nel pubblico ludibrio sul canale social personale del Sindaco dinanzi a migliaia di utenti connessi, Eccellenza, è la stessa tenuta democratica e dei diritti costituzionali a venire meno. Ed è parere dello scrivente che debba essere Sua Eccellenza a intervenire decisamente, prontamente e autorevolmente”.