A rischio la selezione per il Dg della MessinaServizi: c’è un ricorso al Tar

La MessinaServizi torna sotto i riflettori e questa volta non solo per tutte le complicate vicende che riguardano il transito del personale di Messinambiente. Su questo fronte saranno giorni decisivi, in ballo ci sono le conciliazioni che i 488 dipendenti della società di via Dogali dovranno decidere di firmare, c’è il passaggio alla MessinaServizi e la tappa Srr, ci sono le autorizzazioni da ottenere per lo svolgimento dei servizi. Insomma, il lavoro da fare è tanto e ormai è praticamente scontato che anche il 2018 inizierà con la gestione rifiuti ancora nelle mani di Messinambiente e con MessinaServizi che ancora stenta a decollare.

C’è però anche un altro aspetto che potrebbe ulteriormente rallentare l’avvio della MessinaServizi: la nomina del nuovo Direttore generale. Una figura fondamentale in ottica futura ma necessaria anche in questa fase delicatissima di avvio della società. La commissione nominata per selezionare il nuovo Dg è a lavoro ormai da qualche settimana e l’analisi dei curricula presentati dovrebbe essere ormai agli sgoccioli. Sono quattordici i candidati che si stanno contendendo la poltrona di Direttore generale della MessinaServizi, dopo la rinuncia del vincitore della prima selezione. Ma contro questa selezione è stato presentato un ricorso al Tar di Catania. E’ stato il secondo partecipante alla prima selezione a depositare ricorso contro il nuovo avviso che la MessinaServizi ha bandito lo scorso 24 ottobre. Carlo Roberto, assistito dal legale Giovanni Monforte, ha deciso di rivolgersi al Tar per bloccare la seconda selezione indetta dalla MessinaServizi, rilevando nella procedura adottata violazioni di legge, difetto di motivazione, travisamento dei fatti e illogicità manifesta. In pratica secondo il candidato che dopo la rinuncia all’incarico di Giovanni Picone avrebbe potuto aggiudicarsi il posto da Dg, essendo l’altro unico partecipante, Comune e MessinaServizi non avrebbero dovuto indire la nuova selezione. E dunque ha portato l’avviso sui tavoli del Tribunale Amministrativo.

Francesca Stornante