Seduta straordinaria del Consiglio comunale, D’Uva scrive al Ministro Cancellieri

C’è chi vorrebbe il secondo palazzo di giustizia nei locali dell’ex ospedale Margherita, chi invece continua a puntare sulla soluzione ex Casa dello Studente di via Cesare Battisti. La querelle va avanti da anni, nel mezzo ci sono finanziamenti e un contenzioso che potrebbe creare non pochi problemi al Comune, ci sono gli appelli lanciati dalle varie parti coinvolte nella vicenda e gli scontri tra chi parteggia per l’una o l’altra soluzione. Il risultato è che la parola fine sembra non dover arrivare mai. E nel frattempo a Palazzo Piacentini si lavora in condizioni sempre più precarie.

La questione tornerà in Consiglio comunale, è la prima volta dall’inizio di questo mandato, durante una seduta aperta straordinaria convocata per giovedì alle 10.30. Il Consiglio affronterà i vari nodi caldi della vicenda e proverà a tirar fuori un documento che dia precise indicazioni all’amministrazione Accorinti.

Ad accendere i riflettori sul problema è anche il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Francesco D’Uva che ha scritto al Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri un’interrogazione per capire se ci sia l’intenzione di assumere iniziative per ripristinare il corretto funzionamento dell’attività giudiziara nella città di Messina.

“Tutta la città – dichiara D’Uva – è a conoscenza di come Palazzo Piacentini non sia più sufficiente a contenere tutte le corti e gli uffici giudiziari della sezione di Messina, con grave ripercussione sul regolare svolgimento delle relative attività. Numerose delibere assunte dai vari consigli comunali, nel corso di questi anni, hanno più volte evidenziato la mancanza di spazi all'interno del Palazzo di Giustizia. Tuttavia, anziché trovare una soluzione adeguata e definitiva, si è optato per soluzioni tampone, inefficienti e assolutamente troppo onerose per un comune dalle esigue risorse qual è quello messinese. In un Tribunale al cui interno hanno operato i migliori giuristi della storia del Nostro Paese, le udienze civili devono necessariamente tenersi in una camera di consiglio, così come previsto dal nostro ordinamento, e non in stanze di pochi metri quadrati, alla presenza di decine di persone, con grande difficoltà per magistrati, avvocati e gli eventuali testimoni chiamati in giudizio”.

“Da quanto risulta – continua D’Uva – ad oggi il Comune della Città di Messina, per sopperire alla mancanza di locali adeguati, ha posto in essere alcune onerose locazioni, la cui somma è pari a € 1.871.743,62 annui. Le amministrazioni precedenti hanno addirittura discusso di alcuni progetti per la costruzione ex novo di un Palazzo di Giustizia satellite. Io credo che il Palazzo satellite sia una assoluta necessità per la Città di Messina, ma la soluzione deve necessariamente ricadere su alcune strutture, quali l’ex struttura ospedaliera Regina Margherita attualmente inutilizzata, che con i necessari cambiamenti strutturali possono rappresentare una soluzione sicuramente più idonea e meno onerosa. Il Ministero di giustizia avrebbe già destinato da alcuni anni, in favore del Comune della Città di Messina, un finanziamento di circa 17.000.000 di euro per l’acquisto, o la ristrutturazione di uno stabile già esistente, da destinare a plesso satellite dell’attuale Palazzo di Giustizia. Ritengo che, qualora questa possibilità dovesse risultare immediatamente attuabile, sarebbe davvero impensabile non agire immediatamente”.

Il deputato grillino vuole sapere se esistono provvedimenti assunti nel corso degli ultimi anni dal Ministero della giustizia riguardanti un finanziamento utilizzabile per la ristrutturazione di uno stabile da destinare a plesso satellite dell’attuale Palazzo di Giustizia. E siccome il rischio è di perdere un’important opportunità, D’Uva chiede di sapere quali siano i requisiti necessari per il godimento delle somme destinate e le relative scadenze.