Politica

L’Aula prende atto della sospensione di Paolo David e avvia il dibattito sulla vicenda

La seduta è iniziata con un minuto di raccoglimento per la morte di Rosario Costa, su richiesta della consigliera Rita La Paglia “abbracciamo così la famiglia”.

In Aula è stato poi ufficializzato il passaggio di Elvira Amata da Sicilia Futura a Fratelli d’Italia. A subentrarle nel ruolo di capogruppo è Nino Carreri.

Primo punto all’ordine del giorno è stata quindi la presa d’atto del provvedimento del prefetto Trotta in merito alla sospensione del consigliere comunale Paolo David per la durata di applicazione della misura coercitiva.

Nel leggere il provvedimento la Barrile ha spiegato che in base alla legge occorre sostituire David con il primo dei non eletti, ma si è preso atto che da un controllo è risultato che è Giovanni Cocivera, anch’egli destinatario di misura cautelare. La segreteria generale ha quindi chiesto all’ufficio del Gip la natura del provvedimento ed il reato contestato, in modo da poter procedere con un’altra sostituzione temporanea. Il problema della coincidenza tra i due destinatari di provvedimenti cautelari ha comportato la necessità di dover attendere adesso il riscontro del Tribunale alla nota inviata dalla segreteria generale in merito alla natura ed al reato contestato a Cocivera. La presidente Barrile ha inoltre richiesto alla Prefettura, in virtù appunto della vicenda, se esistano cause ostative alla sostituzione di David con Cocivera. Se non dovessero ricorrere le condizioni si procederà quindi con la sostituzione con il secondo dei non eletti (Gaetano Gennaro).

IL DIBATTITO SUL CASO DAVID

Le due delibere all’ordine del giorno sono state rinviate per via dell’assenza dei primi firmatari. Invece, nonostante l’assenza di Nina Lo Presti e Gino Sturniolo che avevano presentato la richiesta di una seduta urgente sull’operazione Matassa, è stato proprio questo l’argomento affrontato nei vari interventi. La Barrile avvierà sin da domani la procedura per la convocazione della seduta richiesta e sottoscritta da 9 consiglieri comunali.

Intanto a seguire gli interventi sulla vicenda.

Pippo Trischitta: David non è stato arrestato per mafia e le indagini e i processi hanno diversi gradi di giudizio. Non possiamo parlare di condanna quando l’indagine è in corso. Non mi piace questo voler dire che ci dobbiamo dimettere. Sono stato eletto legittimamente e come tale ritengo di avere svolto bene il mio mandato e non ho motivo di dimettermi. Forza Italia inoltre non ha avuto alcun vantaggio elettorale da questa vicenda, se c’è una questione politica non si può affrontare in questa sede ma la questione morale va affrontata all’Ars, perché se c’è una persona che ha avuto vantaggio è stato Crocetta, perché tutti sanno che se Crocetta è presidente ed ha battuto Musumeci è grazie ai voti di Messina. Nessuno può dire che a Messina vi è un problema che riguarda Accorinti dicendo che è stato eletto dalla malavita.E’ invece evidente che i voti se ci sono stati hanno fatto scattare il quorum in più al nazionale, ed è un problema per le regionali Crocetta. La questione morale si deve fare all’Ars e sull’elezione del governatore, non certo per le amministrative.

Lucy Fenech: “Di fronte ad una notizia che comunque c’interroga come istituzione, dobbiamo interrogarci sul nostro suolo. Non possiamo entrare nelle indagini è chiaro o tantomeno dare giudizi, ma compito nostro è affrontare l’argomento, politicamente è un fatto importante. Non possiamo fare finta che non sia accaduto nulla. Ci siamo interrogati su sfumature meno importanti, voglio ricordare i dibattiti sul post di Eller e pertanto dobbiamo farlo su questo”.

Fabrizio Sottile: Sono garantista, siamo alle indagini preliminari. C’è un secondo e un terzo grado di giudizio. Non è stata contestato al consigliere David il reato di associazione mafiosa, ma un altro reato, grave e deprecabile. Non mi piace la gogna mediatica, è un reato personale, che riguarda solo una persona. Ci sono 39 persone che non hanno niente a che fare, dire dimettetevi tutti è solo gogna. Il civico consesso non può essere coinvolto integralmente. In Italia ormai anche un avviso di garanzia viene vista come condanna. Ci si dimette solo in caso di condanna. Il Consiglio comunale non è sfuggito alla trattazione. E’ una trattazione inutile.

Nino Carreri: “L’Aula non è un Tribunale, possiamo discuterne ma il Consiglio non può essere usato come Tribunale. Noi siamo dell’idea che la presidente del Consiglio debba convocare una seduta ad hoc sull’argomento. Sulla questione morale noi non faremo più sconti a nessuno”.

Daniela Faranda: “Ha ragione Carreri, questo Consiglio non è un Tribunale. Non dobbiamo parlare di una vicenda che interessa un altro Palazzo che sta indagando. Ma l’argomento è d’interesse della città e per questo ho preso atto della richiesta di Lo Presti e Sturniolo e ho apposto la mia firma che c’è comunque l’esigenza di un dibattito in Aula e ognuno si prende la responsabilità di ciò che dice”.

Pio Amadeo: “E’ naturale la difficoltà ad affrontare questo argomento con un’indagine in corso. Non è questa la sede adatta e non è opportuno parlarne. Voglio chiarire che questo non è un atteggiamento omertoso o accondiscendente. Si tratta di forma di rispetto nei confronti dei magistrati che dovranno avere massima serenità nel giudicare un uomo, un marito, un padre. Sarebbe troppo facile gettarla in politica, tendo a difendere il decoro di quest’Aula. La responsabilità penale è personale e non è giusto allargarla ai partiti. Una cosa è discutere in Aula di un post di Eller, un’altra è parlare di un’inchiesta in corso. Non è stato bello essere qui in Aula la scorsa settimana e apprendere da Repubblica di arresti in corso”.

Ivana Risitano: “In questo consiglio per il caso tendagate vi fu un linciaggio nei confronti di due ragazzi che poi sono stati prosciolti. Una ragazza col piercing evidentemente vale meno di un uomo in giacca e cravatta che lavora in banca. Per loro abbiamo perso ore ed ore, per David nessuno vuol dire nulla. Stessa cosa per l’immagine che Accorinti, dicendo a Giletti “certa gente” stava dando di Messina. Noi quindi diventiamo garantisti solo con l’operazione Matassa. Qui non stiamo parlando della vita personale delle persone, ma di un consigliere comunale che ha un ruolo in un’istituzione. Sto parlando di politica e dobbiamo parlare di politica. Un conto è un avviso di garanzia un altro è un arresto. Il problema riguarda tutti

Piero Adamo: non ho firmato la richiesta del consiglio sulla vicenda per tatticismi, l’ho fatto istintivamente perché penso che non si possa, con le sensibilità opportuna, senza processi mediatici che appartengono alle bestie, esimere dall’affrontare un argomento che è affrontato fuori. Senza coltello tra i denti o sangue agli occhi. Non possiamo discutere degli incarichi legali o dei regolamenti, perché chi ci incontra fuori potrebbe giustamente dire siete fuori dal mondo. Mi piacerebbe che fossimo tutti qui per discutere. La città ha preso una sbandata, quindi se dobbiamo rimettere la città sul binario dobbiamo assolutamente rimetterla in piedi con la POLITICA. Possiamo farlo solo tutti insieme”.

Secondo punto all’ordine del giorno una delibera sul regolamento, ma sulla richiesta di rinviare il provvedimento in commissione è caduto il numero legale.

In Aula infatti erano rimasti in 11…..

Rosaria Brancato