Cinque emendamenti in quattro ore, il regolamento sulla pubblicità ingolfa il Consiglio comunale

Un’altra lunga seduta finita, come la precedente, con una sospensione e il rinvio al prossimo martedì. Il Consiglio comunale è stato in aula per oltre quattro ore, all’ordine del giorno le modifiche al “Regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubbliche affissioni”, un documento proposto dall’amministrazione Accorinti e che è stato introdotto dal vicesindaco Guido Signorino che ha seguito quasi per intero i lavori della seduta rispondendo a dubbi e richieste avanzati dai consiglieri. Signorino ha spiegato che la realizzazione di questo regolamento fa seguito a due sentenze del Cga, la 762 del 2009 e la 396 del 2012, che condannavano il Comune proprio per alcuni articoli del regolamento in vigore. Attraverso questo provvedimento l’amministrazione, seguendo il lavoro che già aveva fatto il Commissario Croce, vuole mettere ordine nell’intricata materia delle affissioni pubblicitarie, anche il Consiglio però non è rimasto con le mani in mano e sono stati 15 gli emendamenti presentati, anche se in quattro ore di dibattito solo cinque sono stati discussi, tre proposti da Daniele Zuccarello dei Democratici Riformisti gli altri sottoscritti da molti consiglieri, e di cui tre approvati e due respinti. In discussione ad esempio il colore indicato dai consiglieri per le strutture degli impianti pubblicitari in concessione ai privati, l’ipotesi di prevedere l’installazione di display, schermi o impianti illuminati sulle facciate degli edifici, verranno invece sicuramente discussi nella prossima seduta emendamenti proposti soprattutto per evitare di incappare in futuro in nuovi ricorsi.

L’obiettivo del consiglio è infatti quello di rendere più limpido e imparziale possibile il modo in cui gli spazi vengono assegnati, provando anche a garantire la pluralità e far lavorare più ditte possibili e nelle stesse condizioni. Per questo il capogruppo dei Dr Elvira Amata è pronta a illustrare ai colleghi due emendamenti che puntano a modificare totalmente gli articoli 57 e 58 del regolamento proposto dall’amministrazione.

Nello specifico, secondo l’art. 57 chi è in regola con il pagamento della Cosap (canone di occupazione spazi e aree pubbliche) manterrebbero per i prossimi tre anni gli impianti che gestiscono, mentre il Consiglio chiede di ridurre ad un anno il tempo di concessione dall’entrata in vigore del regolamento e di obbligare tutti a dichiarare entro 60 giorni il numero di impianti di proprietà. Chi non lo farà o dichiarerà il falso perderà la concessione, nessuno potrà avere un numero di impianti superiore a quello previsto, chi non sarà a norma dovrà anche pagare le spese di rimozione degli stessi impianti.

L’art. 58 definisce invece le modalità di accesso alle concessioni ed è proprio quello su cui Elvira Amata e i Dr promettono battaglia perché proprio questo potrebbe far scattare nuovi ricorsi. Nel regolamento si prevede che le istanze presentate saranno valutate secondo l’ordine cronologico di arrivo, in caso di richieste giunte nella stessa giornata si procederà con il sorteggio e infine un soggetto non può ottenere più di una autorizzazione. L’emendamento prevede invece la possibilità di emanare un apposito bando di gara con offerta al rialzo, in linea con il nuovo piano generale degli impianti, che dovrà prevedere dei lotti distribuiti in modo equilibrato su tutto il territorio comunale. Nessuno potrà aggiudicarsi più di un lotto, anche le società collegate che così non potranno comunque accedere a più spazi. Secondo questa modifica le concessioni fatte tramite bando potranno avere una durata di 6 anni.

Per scoprire quale sarà la sorte di questo regolamento si dovrà attendere martedì mattina. Durante la seduta di oggi non è passato inosservata la decisione di astenersi dal voto dei consiglieri Pd Emilia Barrile, Paolo David, Antonella Russo e Francesco Pagano quando sotto esame c’erano gli emendamenti di Daniele Zuccarello che proprio oggi ha ufficializzato, insieme ad altri esponenti dei Progressisti Democratici, la decisione di appoggiare Matteo Renzi. Numerosi anche questa volta gli interventi, diversi i momenti di “caos” all’interno dell’aula, tanto da costringere la Presidente Barrile a richiamare all’ordine i colleghi, pochi i risultati portati a casa dopo 4 ore. La discussione sul regolamento andrà avanti.

Francesca Stornante

Giovedì, 26 settembre, 2013 – 21:14