In Aula il dibattito sul Teatro Vittorio Emanuele ma il sindaco non c’è: “Scappa dal confronto”

Il banco destinato a sindaco e assessori è rimasto desolatamente vuoto (e non è la prima volta).

All’ordine del giorno, per la seduta del Consiglio comunale convocata in via straordinaria ed urgente c’era la gestione del Teatro Vittorio Emanuele e in Aula era atteso l’intervento del sindaco Accorinti. Il Comune infatti oltre ad essere proprietario dell’immobile è anche parte integrante dell’Ente Teatro, tant’è che spetta al sindaco la nomina del Presidente e di due consiglieri del Cda. Ma nonostante l’invito regolarmente trasmesso dalla Presidente Barrile il 14 ottobre, nonostante i comunicati stampa, Accorinti non si è presentato, scatenando le prevedibili reazioni dei consiglieri anche perché non si è visto neanche l’assessore Perna, nonostante entrambi fossero a Palazzo Zanca, intenti a partecipare a convegni e conferenze stampa.

L’ennesimo incidente diplomatico non ha fatto altro che deteriorare i rapporti tra l’Aula e la giunta con i consiglieri che lamentano la mancanza di rispetto e di confronto. “Se trova il tempo per partecipare al convegno sulla Città Metropolitana- è stato il coro- a maggior ragione può spostarsi dal Salone delle Bandiere all’Aula consiliare, dal momento che lo abbiamo correttamente invitato 10 giorni fa. Se nel suo ufficio di gabinetto qualcosa non funziona allora è bene che provveda”. Ma i consiglieri ritengono che dietro l’assenza di sindaco e giunta in Aula vi sia stato anche il timore di un fuoco d’interventi sia sulla vicenda Teatro che sul caso Perna e sulle indiscrezioni sul rimpasto, per non parlare della maxicartella esattoriale da 29 milioni di euro.

A richiedere la seduta straordinaria sulla politica gestionale del Vittorio Emanuele erano stati, il 3 ottobre scorso, ai sensi dell’art. 44 del regolamento d’Aula, 8 consiglieri: Nina Lo Presti, Gino Sturniolo (entrambi Gruppo misto), gli Udc Mario Rizzo e Mariella Perrone , il Pd Benedetto Vaccarino, Giuseppe De Leo e Angelo Burrascano (Megafono) e la capogruppo Dr Elvira Amata.

“La necessità-si leggeva nella nota-scaturisce dalla recente relazione inviata dal consigliere d’amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele Totò D’Urso all’assessorato regionale allo spettacolo, al sindaco e ai revisori dei conti del Teatro nella quale si chiede di verificare le condizioni di legittimità dell’attività interna all’Ente, riguardanti la gestione amministrativo contabile e i rapporti che intercorrono tra il Cda dell’Ente, il Presidente ed il sovrintendente, nonché dal comunicato stampa diffuso dal Cda del Teatro con il quale si prendono le distanze dalla relazione di D’Urso, stigmatizzandone l’azione che si riterrebbe volta a ledere l’immagine del Vittorio Emanuele. Considerato l’impegno di spesa che questo Comune destina sul proprio bilancio all’attività del Teatro ed essendo il comune proprietario dell’immobile si ritiene urgente ed indifferibile la verifica da parte del consiglio comunale, in ottemperanza ai compiti di controllo propri dell’assemblea elettiva, delle attività svolte e promosse dagli organismi esecutivi dell’Ente”.

Ad innescare la miccia era stata la relazione di D’Urso trasmessa alla Regione, ai revisori e ad Accorinti, come pubblicato da Tempostretto (vedi qui), su alcuni punti riguardanti la gestione amministrativa dell’Ente che lo stesso consigliere aveva più volte segnalato al primo cittadino senza averne risposta. A settembre D’Urso ha trasmesso la relazione all’assessorato regionale chiedendo gli interventi di competenza compresa l’ispezione.

Di carne al fuoco quindi ce n’era, ed anche tanta. Peccato che Accorinti, dichiarando di non aver ricevuto alcun invito non si è presentato. La Barrile ha mostrato e letto in Aula l’invito inoltrato il 14 ottobre ed i consiglieri si sono riservati di scrivere un documento di protesta per l’ennesima dimostrazione di mancanza di confronto.

“E’ un fatto grave che il sindaco non sia qui in Aula-ha commentato il capogruppo Udc Mario Rizzo- Non possiamo che esprimere rammarico per questa continua mancanza di confronto su tematiche così rilevanti”. A rincarare la dose hanno pensato anche gli altri capigruppo, “Abbiamo bisogno di un sindaco che ascolti tutti e non solo se stesso. Ricordo a tutti le due ore e mezza dell’altra volta. Stavolta lo abbiamo invitato perché ascoltasse le nostre segnalazioni e ha pensato bene di non esserci” ha spiegato Daniela Faranda, capogruppo Ncd. Per Forza Italia è stato Fabrizio Sottile ad invitare ad abbandonare l’Aula per protesta: “vorrei che si contassero le pochissime volte che Accorinti è venuto in Consiglio….Lui viene solo per propinarci le sue filippiche”. Durissima Nina Lo Presti, che sulla gestione del Teatro ha più volte richiesto del sindaco che quello della Regione: “Se il sindaco non ha ricevuto l’invito allora c’è un problema con l’ufficio di gabinetto che deve essere risolto. Ma era un fatto abbastanza notorio l’argomento all’ordine del giorno. E’ chiaro che senza sindaco, senza assessore è del tutto inutile parlare. Siamo senza interlocutori”. Il capogruppo Pd Paolo David ha sottolineato la mancanza di comunicazione mentre Giuseppe De Leo, Megafono si è soffermato sull’aspetto politico “Abbiamo bisogno di risposte politiche. Lo stabile è nostro, l’amministrazione esprime i consiglieri, Palazzo Zanca ha investito somme. Vogliamo risposte politiche non silenzi”. Non si è stupita dell’assenza la capogruppo Dr Elvira Amata “Accorinti ci ha abituato alle sue fughe dal consiglio. La verità è che non interessa a nessuno di loro il confronto. Decidono le sorti di Messina all’interno del cerchio magico, sia che si tratti di Teatro che di altro”.

Il posto è rimasto vuoto perché né Accorinti né l’assessore Perna hanno ritenuto utile un confronto con l’Aula su quanto accade al Teatro. Probabilmente le denunce del componente del Cda Totò D’Urso, scelto dal sindaco, sono ritenute di scarso interesse, nonostante siano finite sul tavolo della Regione e dei revisori dei conti. E a Palermo, a quanto pare, invece, qualcosa inizia a muoversi.

Rosaria Brancato