Il Consiglio Comunale ostaggio delle tante assenze e di delibere fatte male e corrette peggio

Il Consiglio comunale è in evidente affanno: le solite assenze dei consiglieri e le continue, necessarie modifiche alle delibere presentate dalla Giunta Accorinti finiscono con il paralizzare i lavori d’Aula. Dopo quasi cinque ore di attesa- tra rinvii, sospensioni e persino momenti di tensione tra Trischitta e De Leo – anche la seduta odierna – convocata alle 11.30, iniziata alle 13 ma poi rinviata alle 14 – si è conclusa con un nulla di fatto.

Quando, intorno alle 15, la consigliera Ncd, Daniela Faranda, ha chiesto il prelievo delle delibera sul piano decennale di riequilibrio mancava infatti il numero legale: solo 19 i consiglieri seduti nel loro scranno sui 21 necessari per poter proseguire i lavori.

Questi i nomi dei presenti al momento dell’appello nominale fatto dal segretario/direttore generale Antonio Le Donne: Perrone, Consolo e Rizzo (Udc); Trischitta (Fi); Faranda (Ncd); Cardile e Cantali(Felice per Messina); David, Barrile (che presiedeva i lavori) e Sindoni (Pd); Iannello, Russo e Sturniolo (Gruppo Misto) Amata, Abbate e La Paglia (Dr); Fenech e Risitano (CMdB) e Pagano (Progressisti democratici). Il consigliere Adamo (SiAmoMessina) è arrivato pochi minuti dopo la conclusione dell’appello ma era ormai troppo tardi e comunque la sua presenza non sarebbe bastata a rendere formalmente legittima la seduta.

Le cinque ore che hanno preceduto l’appello nominale – momento topico dell’intera giornata – sono trascorse nell’attesa del parere de Collegio dei revisori dei conti sui contratti di servizio con l’Amam e l’Atm. Parere che non è mai arrivato perché sul contratto di servizio Atm i conti non tornano e sono necessarie nuove modifiche. La previsione dell’Iva al 10%, inizialmente non calcolata nel piano di riequilibrio, ha fatto sballare la tabella riepilogativa delle economie previste dalla giunta e dai vertici dell’azienda trasporti per i trasferimenti ad Atm nel periodo 2014-2023. Una “sbavatura” che ha costretto i revisori Zaccone e Zingales (Basile è fuori Messina) a rinviare la consegna del parere e la giunta Accorinti a correre ai ripari, apportando i necessari correttivi all’emendamento che modificava già la delibera originaria. La modifica della modifica è già in fase di elaborazione da parte dell’esecutivo di Palazzo Zanca e tra 24 ore dovrebbe arrivare anche il parere dei revisori. Il Consiglio è stato aggiornato a domani mattina alle 11.30.

Intanto, i ritardi nell’approvazione del piano di riequilibrio “rimodulato” sta creando molto nervosismo e tra i consiglieri comunali non mancano gli screzi, che a volte sfociano in vere e proprie liti, come quella avvenuta oggi in aula tra l’esponente di Forza Italia Pippo Trischitta e quello del Megafono Pippo De Leo. Quest’ultimo è intervenuto al microfono per dire di non tollerare più che si arrivi in Aula e si debbano aspettare i pareri; il consigliere azzurro gli ha riposto accusandolo di voler trovare ogni volta una scusa per lasciare l’aula e non votare alcun provvedimento.

I continui rinvii registrati sulla manovra finanziaria infastidiscono parecchio anche la consigliera Faranda (nella foto in basso), la quale- appena uscita da Palazzo Zanca – ha lasciato una riflessione su Facebook: «Penso che siamo arrivati al capolinea, ho chiesto il prelievo perché comunque vada i dubbi che avevo e che ho non verranno fugati da nessun parere. Inoltre penso che sia squalificante aspettare e rinviare di giorni, ore, minuti dal momento che la delibera è da tempo in Consiglio, che è passato un mese dal termine che il Ministero aveva dato, cioè 28 gennaio».

Ed in effetti, se ci fossero stati almeno 21 consiglieri in aula, la delibera sul piano di riequilibrio si sarebbe potuta votare. Ma in aula erano solo 19, meno della metà di quei 40 consiglieri eletti a giugno del 2013. Del resto, in questa come nelle precedenti consiliature, l’aula è stata piena solo il giorno dell’insediamento, quando i neo eletti – agghindati a festa e con famiglia al seguito – giurano sulla Costituzione, sullo Statuto siciliano e sul Regolamento interno. Poi, passano i giorni, le settimane, i mesi e l’Aula – nei momenti in cui bisogna assumersi le responsabilità- resta semivuota. I 40 consiglieri comunali stanno però attentissimi ad inserire il tesserino (anche solo per cinque minuti) e firmare in commissione per almeno 39 volte al mese, in modo da poter intascare mensilmente 2.184,42 euro lordi.

Danila La Torre

I NOMI DEGLI ASSENTI: Pio Amadeo; Angelo Burrascano; Nino Carreri; Simona Contestabile; Giovanna Crifò; Nicola Crisafi; Nicola Cucinotta; Carmela David; Giuseppe De Leo; Libero Gioveni; Pietro Iannello; Nino Interdonato; Nina Lo Presti; franco Mondello; Pierluigi Parisi; Giuseppe Santalco; Nora Scuderi; santi Sorrenti; Fabrizio Sottile (assente giustificato) ; Benedetto Vaccarino; Daniele Zuccarello.