“Bomba ecologica” a Forte Spuria. C’è una discarica di eternit, inerti, ingombranti. FOTO

Si chiama Forte Spuria e svetta sulle colline a nord-est di Messina, gli anziani lo chiamano “Il Semaforo”. Nonostante sia un luogo incantevole con un panorama mozzafiato e sia intriso di storia l'abbandono e l'inciviltà nei suoi dintorni ne stanno facendo una bomba ecologica.

Per giungere a Forte Spuria ci sono due strade: prendere Via Forte Spuria, una salita ripida e ad un'unica corsia poco visibile nei pressi della rotatoria della Nuova Panoramica all'altezza della rotonda che sbocca nella Salita Frantinaro, o una vecchia strada in terra realizzata per scopi militari alla fine dell'Ottocento dalla piazzetta di Serri in direzione N-NE.

Giunti al Forte Spuria ci si trova di fronte ad una fortificazione unica nel suo genere, nonostante appartenga alla categoria dei Forti Umbertini, difatti non si tratta di una Batteria costruita appositamente ma nacque da una postazione semaforica sui resti di un antico Forte inglese.

La Stazione Radiotelegrafica di Forte Spuria, nata dalle ceneri del Forte inglese, divenne celebre perché fu la prima stazione visitata in Sicilia da Guglielmo Marconi l'8 dicembre 1906.

Ad oggi Forte Spuria non è visitabile ma è possibile ammirarlo dalle recinzioni che lo costeggiano, ciò che lo deturpa sono i tralicci con antenne e radar installate qualche decennio fa. Nonostante la zona collinare limitrofa sia un luogo dal panorama mozzafiato, è possibile ammirare il Tirreno e lo Stretto di Messina senza ostacoli alla visione, viene utilizzato da più di trent'anni come una discarica di inerti e materiali pericolosi alla salute.

Il verde che circonda le vicinanze del Forte è pieno di elettrodomestici in disuso, guaine bituminose, sanitari ma soprattutto eternit. In uno spiazzale a meno di cento metri dal Forte, in direzione N-NW si trovano quintali e quintali di lastre di eternit rotte lasciate all'incuria del tempo.

Questa bomba ecologica non solo non si arresta ma, anzi, incrementa il proprio potenziale grazie all'inciviltà di alcuni operatori edili che con il favore delle tenebre depositano materiali pericolosi a pochi metri da abitazioni limitrofe.