Zecche e pulci al Tirone. Palano Quero lancia un altro allarme

A luglio un primo appello rimasto lettera morta, per fondo Tornatola. Oggi un altro, stavolta per la scalinata Sergi, al Tirone. L’oggetto è sempre lo stesso: niente scerbatura ma, “in compenso”, proliferano pulci e zecche. Lo scorso 5 agosto, la IV circoscrizione aveva anche approvato una delibera con la quale impegnava l’amministrazione comunale ad espletare un sufficiente servizio di disinfezione e derattizzazione del territorio e a controllare se Messinambiente opera la pulizia dei cassonetti. In quell’atto, si chiedeva anche all’amministrazione “quali fossero gli intendimenti in merito alla futura gestione del servizio, in prospettiva della entrata a regime della Multiservizi, tenuto conto che tali servizi non sarebbero finanziati obbligatoriamente nel relativo contratto di servizio tra Amam e Comune e rimarrebbero, pertanto, in capo al Dipartimento, senza le sufficienti risorse per la dovuta programmazione”.

Tutto rimasto senza risposta. Risposta che, invece, è arrivata da parte del Dipartimento Sanità, sul fatto “che le visite di idoneità dei pochi operatori da abilitare ad effettuare il servizio ancora non sono state effettuate, e al di là dei gravi casi segnalati ed inevasi, si rischia seriamente di non poter programmare la prevenzione degli insetti e dei ratti nelle scuole, prima dell'inizio dell'anno scolastico”.

Per questo, il presidente della IV circoscrizione Francesco Palano Quero chiede la convocazione urgente “di un tavolo tecnico e politico, anche con Messinambiente, Amam e le circoscrizioni, per individuare modalità di pronto intervento e risorse, anche attraverso la somma urgenza, scongiurando effetti ben peggiori della mancanza del servizio e per tentare di porre rimedio alla mancata programmazione delle scerbature in città, altra gravissima piaga più volte denunciata, coordinando gli interventi di pulizia del territorio, dei cassonetti e le disinfezioni”.

In assenza ulteriore di risposte, Palano Quero si rivolgerà al prefetto per chiedere di “diffidare e, infine, agire in sostituzione per inerzia dell'Amministrazione comunale e per gravi carenze igienico-sanitarie”.