Strada sprofondata e alberi pericolanti: le nuove urgenze manutentive

Reclamati urgenti interventi di manutenzione e cura della nostra città. Questa volta l’appello proviene dal Consigliere comunale Giuseppe Chiarella che ha segnalato nuove crepe nel già martoriato manto stradale di Messina.

A risentire della fragilità delle strutture, peraltro manutenzionate di recente, via Apuania dove, all’altezza del numero civico 3 di Fondo Martinez, la carreggiata è letteralmente sprofondata nella zona adiacente al tombino delle acque nere. Immaginabili i problemi alla corretta circolazione del traffico cittadino, acuiti dal timore che la buca possa ulteriormente estendersi in mancanza di un tempestivo intervento, andando a peggiorare la situazione.

Il cedimento, probabilmente originato da problematiche strutturali della rete fognaria, era già stato accusato l’anno scorso e il ripresentarsi del problema, nonostante i lavori che avevano seguito prontamente le segnalazioni, è indice dell’opportunità di operazioni più radicali.

Ma a sollecitare l’attenzione di Palazzo Zanca in merito alle necessità cittadine, anche il consigliere della IV Circoscrizione, Maurizio Buscema, che ha rivolto all’attenzione del commissario straordinario, Luigi Croce, il problema della stabilità di alcuni alberi. A spronare l’appello di Buscema, la reiterata inerzia da parte dell’Amministrazione che non ha ancora evaso le richieste inoltrate già da diverso tempo.

Al centro della preoccupazione di residenti e commercianti, la precaria situazione di alcuni fusti di pino che si ergono sul viale Italia, in corrispondenza dei numeri civici 41 e 77 nonché del ficus di via Tommaso Cannizzaro, situato al civico 205 proprio nelle vicinanze del frequentatissimo distributore di benzina. La minaccia costituita dai tronchi malati per l’incolumità pubblica, ha spinto, infatti, il consigliere a sollecitare immediati sopralluoghi per verificare la stabilità delle piante al fine di accertare l’opportunità o meno di rimuoverle ed eventualmente di sottoporle ad adeguate cure.