meteo

Sempre più caldi i mari attorno lo Stretto: quali conseguenze?

Il periodo di tempo stabile e soleggiato che ha caratterizzato la parte finale della prima decade di luglio ha favorito anche un rapido riscaldamento delle acque superficiali dei mari che circondano lo Stretto. Soprattutto del basso Tirreno e dello Ionio, sotto costa al catanese, che si presenta già molto caldo in superficie, con valori prossimi ai +25°C +26°C. Anche sullo Stretto il mare, almeno in superficie, si presenta più caldo del normale.

La sensibile attenuazione della ventilazione renderà i mari che contornano lo Stretto, a largo, generalmente calmi o quasi calmi. Ciò associandosi ad una insolazione e un soleggiamento ininterrotto deporrà a favore di un ulteriore progressivo aumento delle temperature delle acque superficiali del Tirreno e dello Ionio.

Foto di Stefano Gasparotto

I primi effetti concreti di questo riscaldamento delle acque superficiali del mare lo riscontriamo in atmosfera, con il progressivo aumento dei valori dell’umidità relativa (maggiore evaporazione del mare) che mantiene le temperature minime notturne su valori “tropicali”.

Tanto per dare una idea, la minima di sabato 11 luglio a Messina è stata di soli +24°C, con valori di umidità relativi prossimi al 90%. Il capoluogo peloritano, per la sua posizione geografica, circondata dal mare su tre lati, vanta il primato di essere la città con le temperature minime notturne più alte d’Italia.

Ma il progressivo riscaldamento della superficie del mare rischia di accumulare tanta “energia potenziale”, pronta ad essere trasferita alle masse d’aria sovrastanti, al transito della prima vera perturbazione organizzata. Ciò rischia di favorire lo sviluppo di fenomeni temporaleschi particolarmente violenti, capaci di scaricare veri e propri nubifragi una volta raggiunte le limitrofe aree costiere.