La Camera di Commercio può restare autonoma. Ok all’emendamento per le città metropolitane

La Camera di Commercio di Messina potrà mantenere la sua autonomia. E’ stato infatti approvato ieri al Senato un emendamento che prevede la salvaguardia delle Camere di commercio delle città metropolitane, anche se non raggiungono il limite minimo di 80mila imprese. A comunicarlo è il senatore di Ncd Gruppo Area Popolare, Bruno Mancuso, che si è battuto con altri colleghi perché Messina e Reggio Calabria non venissero private di questo importante e storico presidio al servizio delle imprese.

“Sono molto soddisfatto – dichiara il senatore Mancuso – perché siamo riusciti a convincere il Governo ad accettare questa deroga rispetto ai rigidi parametri che prevedono la riduzione del numero delle attuali camere di commercio da 105 a non più di 60, mediante accorpamento su una soglia dimensionale minima di 80.000 imprese iscritte. Si tratta di un importante passo avanti per garantire il proseguimento delle funzioni dell'ente camerale messinese”.

Il percorso, però, non è ancora concluso. “Per evitare però che questa diventi una vittoria di Pirro – continua Mancuso – è bene attendere un successivo decreto legislativo, che dovrà essere emanato dal Governo entro dodici mesi, per la riforma dell'organizzazione, delle funzioni e del finanziamento, e che la Regione siciliana si impegni a risolvere la questione del fondo perequativo che preoccupa non poco la Camera di commercio di Messina”.

I deputati regionali Beppe Picciolo e Marcello Greco plaudono all'intervento del senatore Mancuso: "“Un passaggio tanto auspicato e tanto importante per la nostra comunità – ha ricordato Picciolo – che speriamo si concretizzi e completi con l’emanando decreto e che possa rappresentare l'inizio della svolta per Messina. Un grazie quindi al senatore Mancuso – ha concluso il deputato Dr – a nome di quanti hanno creduto in questa battaglia. Uniti si vince".

Non poteva mancare, infine, l’intervento del presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto, strenuo oppositore del progetto di accorpamento con le altre Camere della Sicilia orientale. “L’approvazione dell’emendamento – afferma – che ‘salva’ nella sostanza la Camera di Commercio di Messina, è solo il primo passo che la politica nazionale sta compiendo per evitare che la città dello Stretto continui a subire ulteriori scippi. La notizia ci fa ben sperare per il futuro e siamo convinti che la ferma opposizione della Confcommercio di Messina, rispetto ad un disegno strategico volto a favorire altre realtà siciliane, sia servita ad impedire che la nostra città venisse privata di un Ente così importante per la nostra economia”.